Foto del mio giuramento

Isidoro Ghezzi

 

Atto Giudiziario

Monza 12 maggio 1998

Ieri nella cassetta delle lettere ho trovato un fogliettino azzurro in cui mi si avvisava (in barba alle ultime leggi sulla sulla protezione dell'intimità, o "privaci") di un "Atto Giudiziaro" nei miei confronti giacente, come si poteva capire da un illeggibile timbro postale, alle poste centrali di Monza.

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Che sia una multa? Eppure anche laddove è impossibile, il rispetto che io ho riguardo al codice della strada, è talmente maniacale da irritare spesso e volentieri, chi invece pensa che esso sia interpretabile!

Insomma, siccome non può essere una multa, deve essere, per foza di cose, qualcosa di grave.

Del resto il solo nome è un programma: "Atto Giudiziario"; ovvero un giudice si è espresso nei miei confronti; ovvero, per via della regola d'oro "Non avere MAI, diconsì MAI, a che fare con la giustizia, sopratutto se si tratta di giustizia Italiana", guai assicurati.

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Sì è vero: alle volte (per non farmi stendere) non attraverso sulle striscie pedonali, alle volte (per non farmi tamponare) non do la precedenza a chi attraversa sulle striscie pedonali, qualche volta...

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"Atto Giudiziario"

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Si può benissimo immaginare con quali pensieri, se non icubi, abbia dormito la scorsa notte.

(Sì sì, deve essere stata quella volta che..., oppure quell'altra...)

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Appena sveglio, armato d'ogni scudo emotivo (insomma pronto a tutto), vado alle sporche, squallide e tetre poste centrali di Monza.

Sùbito trovo conferma al fatto che si tratti di una cosa grave, infatti lo sportello "Atti Giudiziari" non esiste.

Essendo introvabile il prezioso omìno delle informazioni allo sportello "Informazioni", ed essendo il fogliettino azzurro dell'"Atto Giudiziario" simile all'usuale fogliettino giallognolo delle raccomandate, mi metto in fila allo sportello "Raccomandate", speranzoso di non irritare l'omìno preposto.

Giunto il mio turno, consegno l'"Atto Giudiziario" e carta d'identità, consapevole di compiere così uno degli ultimi gesti da "libero" cittadino (è ormai evidente che stavolta l'ho fatta grossa).

L'omìno delle raccomandate mi dà un po' di foglietti da firmare e da datare. Litigando con un altro cliente delle poste, per l'uso della biro con cordino in uso allo sportello "Raccomandate", io li firmo e li dato. Glieli consegno. L'omìno si irrita. Non gli va bene come ho messo la data. Ci pensa un po' e dice: "Ah lei ha messo il mese in numero romano?!?!".

Finalmente mi consegna l'"Atto Giudiziario"...

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(riassumendo ed evitando il burocratese)

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"Atto Giudiziario nei confronti di Isidoro Ghezzi"

L' INAIL (di cui sono purtroppo un cliente forzoso) infligge ad Isidoro Ghezzi una sanzione di lire 20000 (ventimila) più lire 9600 (novemilaseicento) per non aver anticipatamente pagato (che evidentemente non significa: "tardivamente pagato") ciò che ha già pagato.

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No comment...

Post Scriptum

Dalla firma con timbro (nel senso che pure la firma fa parte del timbro) apposta su tale "Atto Giudiziario", si deduce il nome ed il cognome del responsabile di tale "Atto Giudiziario", ovvero il direttore dell'ufficio INAIL di Monza: la dottoressa Lucia CALIA.

Isidoro Ghezzi


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