Krak des Chevaliers
(Italian language)
Introduzione
Questa pagina cerca di riassumere la storia del
castello Krak des Chevaliers in base alle poche informazioni che si
possono recuperare visitando direttamente il posto, navigando in Internet e leggendo
alcuni libri di storia sul periodo.
Il Krak des Chevaliers
(Husn el Akrad in arabo) è una
delle principali attrazioni di un viaggio in Siria. Tra le testimonianze del
passato medievale che la cultura cristiano occidentale ha lasciato in oriente è
forse uno dei più affascinanti che
possiamo trovare, ancora intatto nelle forme della sua imponente costruzione.
Il
Castello si trova a metà strada circa tra Aleppo e Damasco e la sua posizione
era strategica in quanto collocato nell’unico passaggio che le catene montuose
siriana (gli Oronti) e libanese (Antilibano) consentono
a chi, a quei tempi, voleva raggiungere le coste mediterranee. Questo passaggio
viene chiamato il passaggio di Homs e permetteva di raggiungere la città di
Tortosa (oggi Tartus).
Oggi in
effetti non si fa più caso alla strategicità di certi passaggi, ma al
tempo in cui le vie di comunicazione erano pressoché obbligate, controllare il
passaggio di Homs voleva dire controllare gran parte della costa libanese tra
Antiochia e Beirut e gran parte dell’entroterra siriano.
La
collina, su cui il Krak des Chevaliers è stato costruito, era originariamente il
luogo su cui sorgeva una piccola fortezza chiamata il “Castello sul pendio” o
“Castello Curdo”. Fu occupata nel 1031 circa dall’Emiro di Homs
che vi lasciò come presidio soldati curdi per proteggere i territori interni
della Siria dalla minaccia di potenziali invasori provenienti appunto dalla
costa mediterranea.
La Prima conquista del Krak
Le date in cui
svolgono gli avvenimenti relativi alla prima conquista del Krak des Chevaliers sono quelle della
Prima Crociata che videro la partecipazione di personaggi quali Goffredo
di Buglione (dalla Francia Settentrionale), Raimondo di Saint Gilles conte di Tolosa (dalla Francia
Meridionale), Boemondo da Taranto (Italia Meridionale Normanna), Tancredi
(nipote di Boemondo), Baldovino di Boulogne. Essi partirono dall’Europa
nell'agosto del 1096 e raggiunsero Costantinopoli (via terra) alla fine dello
stesso anno. Nel 1097 i crociati conquistarono Edessa (Baldovino di Fiandra) poi
Antiochia (Boemondo) e via via conquistarono le diverse città costiere,Tripoli
( Raimondo di Tolosa), fino a Gerusalemme che “liberarono” il 15 luglio 1099
(Goffredo di Buglione)
da M
Nel 1099, durante il passaggio dei soldati della prima
crociata che si dirigevano verso Gerusalemme Raimondo di Tolosa la occupò brevemente
come racconta lo storico Steven Runciman nel suo libro "La Prima
Crociata" (ed. Piemme). Secondo il racconto, Raimondo e Goffredo di
Buglione, a capo delle truppe crociate, avevano lasciato Antiochia (Boemondo) e
proseguivano verso Gerusalemme. Durante questo tragitto, in cerca di
rifornimenti (sempre scarsi) per le truppe, si imbatterono in questo castello
che allora era presidiato da una guarnigione curda per la maggior parte di
contadini. Per evitare di essere uccisi e nella speranza che i crociati se ne
andassero velocemente alla vista di rifornimenti questi fecero uscire dal
castello delle greggi. I crociati, in numero abbastanza limitato, si dispersero
per recuperare il bestiame. In quel momento i curdi vedendo le truppe crociate
separate e vulnerabili tentarono una sortita e quasi riuscirono a catturare
Raimondo che fu soccorso in tempo dalla sua guardia personale. Di notte il
castello fu abbandonato dagli occupanti e Raimondo fece quindi ritorno
alla strada per Gerusalemme. Runciman non spiega se già in questa data
venne lasciato un presidio, ma è possibile che ciò in effetti accadde.
La prima
incursione al Krak des Chevaliers (gennaio 1099) precedette quindi la presa di Gerusalemme
(15 Luglio 1099). Dopo la conquista di Gerusalemme il destino del Krak des Chevaliers
è legato agli avvenimenti della contea di Tripoli. Raimondo di Tolosa infatti,
nel tentativo di acquisire una sua area di possedimenti così come avevano fatto
prima di lui Baldovino, Boemondo, Tancredi e Goffredo, tentò di conquistare
Tripoli. Prima prese Tortosa (Tartus) intorno al 1100 e poi tentò più volte di conquistare
sia il Krak che la città di Homs in Siria senza peraltro riuscirvi. Si
concentrò poi su Tripoli dove costruì la sua fortezza sul Mont-Pelerin a ridosso
del porto della città.
Morì nel Febbraio del 1105. Nel 1109 la contea di Tripoli era in mano al cugino
di Raimondo, Guglielmo-Giordano, conte di Cerdagne, ma nella primavera dello
stesso anno arrivò dalla Francia il figlio di Raimondo, Bertrando di Saint
Gilles, che rivendicava
l'eredità. Dopo una iniziale spartizione in cui la zona a nord di Tripoli finì a Guglielmo-Giordano (vassallo di Tancredi) e la
zona a sud compresa la città di Tripoli a Bertrando, quest'ultimo prese poi
l'area complessiva a seguito della morte di Guglielmo-Giordano e divenne conte
di Tripoli con il nome di Raimondo II dal 1109 al 1189. Diverse fonti riportano
la data di conquista del Krak intorno al 1110 e quindi è plausibile che sia
stato Raimondo II ad espugnarla.
Fortezza di Saint-Gilles,
Tripoli
Gli Ospedalieri
Questo
periodo storico vede la nascita di importanti ordini cavallereschi quali quello
dei Templari (1119) e quello degli Ospedalieri. La missione di questi ultimi era quella
di rendere sicure le vie della costa e di curare i malati. Entrambe erano ordini
militari ed ebbero un
ruolo importante nelle guerre in oriente. Il Krak des Chevaliers, insieme ad
altri castelli, fu donato agli
Ospedalieri da Raimondo II di Tripoli nel 1144 (cfr. M.Barber "La
Storia dei Templari" ed.Piemme) che da allora continuarono a presidiarlo per difendersi
dalle incursioni musulmane.
Il Krak poteva ospitare fino a 2000 tra soldati e cavalieri, anche se alcuni parlano di
4000, e la guarnigione crociata costruì fortificazioni in aggiunta a quelle originarie lungo
tutto il periodo della loro permanenza e ogni qualvolta le circostanze lo
richiedevano. Difficile pensare che il Krak abbia mai ospitato così tanti
cavalieri in quanto gli storici sono abbastanza conservativi sulla numerosità
dei cavalieri crociati presenti in questo periodo in oriente che si ritiene
potessero essere in tutto un migliaio scarso.
La presenza
dei crociati nella zona negli anni seguenti non fu mai tranquilla e fu sempre
soggetta alle incursioni delle popolazioni musulmane di confine.
Il Krak des Chevaliers, rispetto ad altre fortificazioni, era in una posizione
geografica favorevole in quanto in quel periodo le principali zone su cui
concentravano i maggiori sforzi di difesa o attacco erano Gerusalemme (Israele),
Damietta (Egitto), Edessa (Armenia), Costantinopoli (Turchia), Aleppo e Damasco
(Siria) tutte abbastanza
lontane dal Krak. Forse è questa la ragione per cui il Krak non ha subito nel
corso del tempo pesanti
distruzioni e si è
mantenuto in questo stato fino ad oggi.
Il Krak durante le altre crociate
Nel 1144 il Sultano di Damasco,
Nureddin, conquistò Edessa sconfiggendo Baldovino. Questo segnò un duro colpo ai
crociati in oriente che ebbe notevoli ripercussioni anche in occidente. Venne lanciata
una Seconda Crociata
(1148-1149) che, malgrado la presenza dei re di Francia (Luigi VII con la regina
Eleonora di Aquitania) e Germania (Corrado III), risultò fallimentare. Il
percorso seguì quello della prima crociata, da Costantinopoli ad Antiochia a
Gerusalemme. Tentarono la conquista di Damasco, ma inutilmente.
Il Krak fu
attaccato nel 1163 sempre da Nureddin le cui truppe si scontrarono con quelle
dei crociati nella valle di Buquai’ah nelle vicinanze del castello. I
crociati in quella occasione ebbero la meglio e mantennero il presidio della
zona e del castello.
Nel 1170 muore
Nureddin e gli succede Saladino, suo luogotenente Curdo, che di fatto durante
il suo regno circonda tutti i regni cristiani dall'Armenia fino
all’Egitto.
Il Saladino,
anche se sembra che non pose sotto assedio direttamente il castello, intorno al
1180 fece diverse incursioni nella zona della contea di Tripoli, ma rinunciò ai piani di
conquista. Questo dovrebbe confermare che il Krak aveva
un ruolo importante di difesa delle posizioni costiere della zona, ma che
nell'ambito più generale dello scontro Crociati-Musulmani non era tra le
priorità di riconquista da parte dei musulmani. E' interessante la nota dello
storico dell'epoca Guglielmo di Tiro che in questo periodo scrive a proposito di
una delle scorribande del Saladino all'interno del triangolo di castelli
crociati Chastel Blanc, Krak des Chevaliers, al-Arimah: "Il conte di
Tripoli aveva riunito i suoi uomini nella città di Arqa (NE d Tripoli),
attendendo l'opportunità di combattere il nemico senza incorrere in serio
pericolo. I frati del Tempio (Templari), anch'essi presenti nella stessa
regione, si barricarono entro i loro castelli (Chastel Blanc e al-Arimah erano
castelli posseduti dai Templari) attendendo l'assedio, senza arrischiare
attacchi sconsiderati; i frati dell'Ospedale (gli Ospedalieri) indotti da
analoghi timori, si raccolsero nel loro castello, denominato Krak, giudicando
sufficiente in caso di crisi riuscire a proteggere il suddetto castello dai
danni provocati dal nemico. Le truppe nemiche erano a mezza via tra i frati
sopra menzionati e le forze del conte (Arqa) in modo da impedire che potessero
prestarsi aiuto o inviare messaggeri per tenersi informati sulle rispettive
situazioni. Muovendosi liberamente sul territorio e soprattutto attraverso i
luoghi coltivati senza che nessuno gli si opponesse, Saladino incendiò il
raccolto, parte già pronta per la trebbiatura, parte gi riunita in covoni nei
campi e parte ancora giacente, predò il bestiame e spopolò l'intera regione".
Dalla nota si evince come i Crociati in queste
terre fossero accorti e consci delle proprie forze e badare quindi più alla
difesa che all'attacco.
Castelli Templari (T) e Ospedalieri (O) nella zona di Tortosa
(Nord di Tripoli)
La data più
importante del periodo è il 4 Luglio 1187, data in cui il Saladino
sconfisse i crociati molto più a sud nella battaglia di Hattin tra Gerusalemme
e il lago Tiberiade. La sconfitta fu pesantissima per i crociati poiché portò
da lì a breve alla nuova caduta di Gerusalemme nelle mani musulmane.
Tra il 1187 e
il 1271, anno in cui i crociati sono costretti ad abbandonare il Krak des Chevaliers, si
susseguirono numerosi avvenimenti tra cui:
-
la Terza Crociata
intorno al 1197 che vide la partecipazione di Federico I di Germania Barbarossa (che
perì in Asia
Minore), Filippo di Francia (che arrivò fino ad Acri e tornò indietro) e Riccardo
Cuor di Leone che proseguì fino a Gerusalemme, la mise sotto assedio e concordò
con il Saladino un libero accesso alla Città Santa.
-
la Quarta Crociata
intorno al 1202 portò al saccheggio di Costantinopoli da parte dei crociati che posero sul trono Baldovino di Fiandra.
In realtà come le altre crociate l’intento iniziale era quello di
liberare la Terra Santa, tuttavia gli interessi che man mano si addensarono
verso la Grecia e il regno di Costantinopoli furono tali per cui ancora oggi
questo episodio è fonte di divisione tra la chiesa ortodossa e quella di Roma.
L’importanza di questa crociata fu soprattutto nella rottura che ci fu tra
oriente e occidente e che portò di fatto ad una mancanza diretta di supporto da
parte dell’impero di oriente alle forze crociate ivi stanziate.
-
La Quinta Crociata
1218-1221 vide un cambiamento di strategia e i crociati dalla base di Cipro
puntarono direttamente al cuore del regno di Egitto che in quel momento
rappresentava la fonte di ogni minaccia per gli insediamenti latini di oriente cercando di
conquistare la città di Damietta senza successo.
- La Sesta Crociata
intorno al 1229 si svolse quando in Italia era in pieno atto la lotta tra guelfi
(papato) e ghibellini (impero). Federico II passò da Cipro, Acri e scese verso
Gerusalemme dove concordò con i musulmani una tregua di 10 anni riconquistando
la Città Santa e facendosi proclamare re. Essendo Federico II scomunicato,
l'evento non fu accolto da gran entusiasmo in Occidente. Alla fine dei 10 anni
(1244) Gerusalemme fu di nuovo saccheggiata e riconquistata dai
musulmani d’Egitto del regno Ayyubide.
-
La Settima e Ottava
Crociata
dal 1250 al 1270 circa videro all’opera il Re di Francia Luigi IX. Dopo alcuni successi
in Egitto incappò in una disfatta a Damietta in Egitto come la quinta crociata.
La spedizione perse ogni velleità
di ristabilire un dominio significativo nell’area.
Nel 1270 Luigi ci riprovò sbarcando in Tunisia, ma morì per un'epidemia
che colpì il suo esercito durante un assedio.
Nell'ultimo periodo
come detto l’avanzata dei mongoli, la forza dei musulmani d’Egitto, la mancanza
da parte degli occidentali di riuscire a trovare un alleanza con i Greci e i
Bizantini, le rivalità interne ai vari partecipanti le crociate fecero sì che
alla fine del 13° secolo la presenza dei crociati nella zona che va
dall’Armenia all’Egitto si ridusse drasticamente scomparendo gradualmente
negli anni a venire.
La fine del Krak des Chevaliers
Il Krak des Chevaliers
seguì quindi questi eventi che lo videro testimone quasi per
intero della presenza dei crociati cristiani nel medioriente per quasi 200 anni.
Fu infatti durante l’inverno del 1271 che al-Zaher Baybars sultano d’Egitto,
nella sua progressiva riconquista di quelli che erano diventati insediamenti
latini, “assediò il castello per vari
giorni (3 Marzo – 8 Aprile), colpendolo con i proiettili delle sue catapulte
prima che le sue truppe cominciarono l’attacco finale per occupare il
castello, porta a porta, torre a torre” La conquista finale del
castello da parte di Baybars detto “la pantera” ha un finale non chiaro su
quale sia stata la sorte dei cavalieri crociati che al momento dell'assalto non erano
più di 200. Alcuni sostengono che i soldati sconfitti furono lasciati liberi di raggiungere la costa e
di lì proseguire per i loro destini, altri invece che furono uccisi subito dopo
la battaglia.
Un'altra storia
racconta che gli Arabi, evitando l'attacco alla porta principale di
Krak de Chevaliers che avrebbe condotto a una serie di passaggi più stretti,
attaccarono il muro meridionale scavando gallerie sotto la grande torre
dell'angolo di sud-ovest e in questo modo superarono le mura esterne. Prima di
sferrare l'attacco al posto di guardia centrale, ancora più difeso, tentarono
uno stratagemma. Un piccione viaggiatore fu inviato al castello con un messaggio
del Gran maestro degli Ospedalieri, in cui veniva ordinato alla guarnigione di
arrendersi. In numero inferiore e senza speranza di salvezza, i difensori fecero
quanto loro ordinato e, pur comprendendo che si trattava di un messaggio di un
impostore, cedettero il grande castello con onore. Baybars ad
ogni modo in seguito alla conquista restaurò le parti
danneggiate e costruì nuove torri e la fortezza mantenne intatta la sua importanza
sotto il dominio degli arabi.
Se avete
ulteriori informazioni storiche sul Krak des Chevaliers e volete condividerle mi potete scrivere via Mail
Iscrizione latina all'interno del castello. Qualcuno l'ha tradotta in inglese
come segue:
"Have riches, have wisdom, have beauty, but beware of pride
which defies everything it touches"