-         Non ti preoccupare , ti basterà seguire il nostro canto!

-         Oh davvero, grazie!- ringraziò il giovinastro che avrebbe avuto i suoi problemi a trovare l’uscita.

-         Ma permettimi giovane amico- osservò una fata – la tua musica è spenta, non è viva come si conviene alla tua dolce poesia!

-         Trovate che sia così?- domandò perplesso Astril

-         Prova a carezzare le corde con questo- e la fata si strappò dal dorso una piccola ala e la diede in dono al giovane allo scopo di sostituire il plettro che stava usando.

Astril provò a solleticare le sorde con il nuovo plettro fatato e il suono che ne uscì fu  soave e radioso di una solare positività.

-         Grazie magnifiche creature , era l’ultimo tasselo del mio reale mosaico!

Il canto dolce delle fate lo accompagnò indenne fuori dalla generosa foresta , e il nostro ardito fece rotta sul reale palazzo per cantare alla sua regina ciò che per lei aveva composto. Astril entrò nel castello con tutti gli onori , era l’unico sopravvissuto.

- Eccomi altezza spero che la mia ode sia di vostro gradimento-

L’aspirante menestrello intonò la composizione, la contea tutta si fermò muta ad ascoltare la nuova sinfonia e quando Astril smise di suonare si udì un lungo applauso da palazzo fino al mare.

-         Bravo , bravo!- esultarono in coro il re e la regina – ordinate ai cannoni di sparare a festa , la contea da oggi ha un nuovo menestrello!

Astril non stava più nella pelle , saltava per tutto l’ampio cortile di palazzo intonando l’ode vincente, pensando alla sua povera famiglia. Nel frattempo Maxul, che sperimentava i suoi alchemici intrugli nella torre reale, fu distratto dal gran frastuono e quando parti il primo colpo di cannone il mago si spaventò , e fu allora che gli cadde un malefizio, partì un dardo dal capello che prese il menestrello che triste lì morì!

 

 

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