ITALIANO *
NAPOLI, IL MASCHIO ANGIOINO
DA SANTA CHIARA,
PLANANDO VERSO SUD, ECCO VENIRCI INCONTRO, GRIGIO E SEVERO NELLA SUA MOLE
GIGANTESCA, IL MASCHIO ANGIOINO.
CON LE SUE MASTODONTICHE TORRI CILINDRICHE A MERLO GUELFO E LA PERFEZIONE
DEL SUO DISEGNO ARCHITETTONICO, CASTEL NUOVO, COME ORIGINARIAMENTE VENNE CHIAMATO,
E' UNO DEI PIU' GRANDIOSI CASTELLI CHE SI CONOSCANO, E CERTAMENTE IL PIU'
BELLO.
EDIFICATO DA CARLO D'ANGIO' NEL 1282, SUBI' VARIE TRAVERSIE, ED ERA PRESSOCCHE'
DISTRUTTO QUANDO ALFONSO I D'ARAGONA LO SCELSE COME SUA DIMORA CINCENDOLO
DI SOLIDE MURA. PURTROPPO, DEGLI AFFRESCHI DI GIOTTO, ESEGUITI SOTTO ROBERTO
D'ANGIO' E DESCRITTI DAL PETRARCA, NON RIMANE PIU' NULLA, MA IL SOVRANO ARAGONESE
ABBELLI' IL CASTELLO CON TALE SONTUOSITA', CHE IL PAPA ENEA SILVIO PICCOLOMINI
LO PARAGONO' ALLA REGGIA DI DARIO. FRA LA TORRE DI MEZZO E LA TORRE DI GUARDIA,
ALFONSO FECE COSTRUIRE IL SOLENNE ARCO DI TRIONFO, OPERA DI FRANCESCO LAURANA
ED ALTRI VALENTI SCULTORI ( SEMBRA CHE VI ABBIA LAVORATO ANCHE ANTONELLO DA
MESSINA ) .
ALL'INTERNO DEL MASCHIO, COSI' CHIAMATO IN QUANTO LE FORTIFICAZIONI TURRITE
DELL'ESTERNO RACCHIUDONO IL PRIMITIVO CORPO DEL CASTELLO, POSSIAMO VEDERE
DALL'ALTO IL CORTILE QUADRANGOLARE DELIMITATO AI LATI SUD E OVEST DA UN ELEGANTE
PORTICO RINASCIMENTALE; AL CENTRO DEL LATO SUD, LA CAPPELLA PALATINA, O S.
BARBARA, COME ALTRIMENTI VIEN DETTA, DECORATA DA UNO SPLENDIDO ROSONE; E ALLA
SUA DESTRA, SEMPRE SULLO STESSO ALTO, UN ARCO RIBASSATO, PREZIOSA TESTIMONIANZA
DELLA FUSIONE TRA IL RINASCIMENTO ITALIANO E L'ARTE CATALANA. UNA SCALA ESTERNA,
POSTA SULLA PARETE EST, CONDUCE ALLA SALA DEI BARONI. E QUI FINISCE CIO' CHE
POSSIAMO VEDERE. MA E' UN VERO PECCATO, PERCHE' L'INTERNO DI QUESTA SALA E'
GRANDIOSO. OPERA DELL'ARCHITETTO SAGRERA, LA SALA DEI BARONI HA UN TETTO A
VOLTA STELLARE CHE, PER LE SUE DIMENSIONI E LA SOBRIA ELEGANZA DEL SUO DISEGNO,
LASCIA STUPITO IL VISITATORE.
MA ALTRE MERAVIGLIE CONSERVA IL MASCHIO ANGIOINO, COME I VERTIGINOSI SOTTERRANEI,
ADIBITI NATURALMENTE A PRIGIONI, E LA SALA CARLO V, SOVRASTANTE LA CAPPELLA
DETTA DELLE ANIME DEL PURGATORIO, DOVE I CONDANNATI A MORTE SOSTAVANO IN PREGHIERA
PRIMA DI ANDARE AL SUPPLIZIO. MOLTI FURONO GLI OSPITI DELLE SUE PRIGIONI,
E QUASI TUTTI DI ALTO LIGNAGGIO; MA, NEGLI ANTICHI CASTELLI, QUESTO ERA ABITUALE.
E' COL RAMMARICO DI NON POTERLO VISITARE PIU' DAPPRESSO, CHE LO LASCIAMO.