(segue - CONCLUSIONI OPERATIVE )



Mostrate al mondo la nostra bandiera

Siamo ormai giunti alla conclusione. Non resta che dare un ultimo suggerimento ai visitatori che vorranno diffondere le nostre idee. Si tratta di un consiglio che, in verità, potrà essere utile anche ai sostenitori di forme più ridotte di autogoverno per la nostra Regione, senza arrivare alla secessione. A costoro va comunque il nostro rispetto, poiché chiunque si batta seriamente per ottenere forme di maggiore autonomia per la Lombardia è nostro amico.
Ebbene, tutti quanti, esponete, sventolate, diffondete la bandiera regionale con la rosa camuna. Utilizzatela nei loghi e negli stemmi delle vostre associazioni, attaccatela come adesivo sul retro della macchina, sul motorino o sulla bicicletta, fatevela cucire sui giubbotti sportivi o sul cappellino, inseritela nel vostro sito internet, fosse anche un blog che parla d’amore, di musica o cucina.
Dobbiamo dare molta maggiore visibilità al nostro vessillo. Per troppi anni esso è stato bistrattato e sottovalutato, per troppo tempo è rimasto imprigionato esclusivamente sulla carta intestata della Regione, sulle tessere sanitarie e su qualche cartellone pubblicitario. E' tempo di riprenderci la nostra bandiera, di strapparla al mero utilizzo burocratico e di farla garrire al vento di Lombardia. Solo noi cittadini possiamo dare una dignità popolare a questo vessillo, accettando finalmente il fatto che esso è in grado di rappresentarci e che non c'è davvero nessuna buona ragione per rinnegarlo. Si possono amare anche altre bandiere della nostra tradizione, ma quella con la rosa camuna ci rappresenta come comunità politica e come Regione dotata di proprie istituzioni e, quindi, di una propria specifica autonomia. A noi tocca soltanto di ampliare questa autonomia, fino a costituirci in Repubblica indipendente.
Riconosciamoci nelle nostre istituzioni regionali; è il modo migliore per “costringerle”  a difendere attivamente i nostri interessi. E sentiamoci fieri di essere, oggi, cittadini della Regione Lombardia e, domani, della Repubblica Lombarda, un Paese aperto, libero, progredito, tollerante, laborioso, dinamico, avanzato, produttivo, pacifico, democratico, ricco e bello. Se noi lombardi sapremo sentire come davvero nostre le istituzioni regionali che ci rappresentano e i loro simboli, allora sapremo anche incamminarci seriamente sulla strada dell'autogoverno radicale per la nostra comunità, fino alla secessione.