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p. 308

Appendice   documentaria

 

 

I

 

Molto Illustrissimo et Clarissimo Signor mio Colendissimo,

 

          L’amico mi ha confermato che havrò la scrittura consaputa, havendomi appresso fatto una lettera di raccomandatione per conseguirla con maggiore facilità; et anco una per il Signor Cesare Gallo nuovo Ambasciatore, che è suo intrinseco, mediante la quale potrei talvolta incontrar occasione d’esser pregato d’andar in sua compagnia nel luogo consaputo, nel quale si ritrova un frate francescano zoccolante bresciano, chiamato fra’ Giacinto, che riferisce grandi cose all’Ambasciatore Imperiale, cioè cose che cava et penetra nella corte del Bailo, della quale si fa molto famigliare per quanto amico mi riferisce […] Di Vienna scriverò con maggiore libertà qualche cosa di rilievo; fra tanto a Vostra Serenità bacio riverentemente le mani.

Insprug [Innsbruck], li 25 aprile 1620.

Di Vostra Sereenità molto Illustrissima et Clarissima, Affezionatissimo Servitore,

Gasparo Giovannelli.

 

[nota aggiuntiiva in seguito al testo:] Nella Zecca d’Aia si disfanno giornalmente scudi veneziani, et uno scudo et un quarto ne fanno due talleri [imperiali], e se non si proibirà l’estraherli, resterà questo Stato [Venezia] in breve tempo senza argento fino, vedendosi anco molti ducati venitiani et moneta fina; che l’avviso Le serva.

 

(ASV, Consiglio dei X. Parti Secrete, fz. 34, carte non numerate, originale)

 

 

II

 

1620, 4 maggio, in Consiglio di X

 

Al Baylo in Costantinopoli

 

          Col mezzo di persona suddita, et confidente, siamo avvisati trovarsi costì un frate francescano Bresciano chiamato fra’ Giacinto, il quale, avendo qualche familiarità nella nostra casa, procura di penetrare quel più che può per riferire ogni cosa all’Ambasciator Cesareo. Noi, se ben siamo certi che la molta prudenza Vostra interromperia, et haverà fin qui interrotto ogni mal fine, che potesse haver questo frate, et scoprire la poca fede di lui, benché suddito della Repubblica nostra, habbiamo stimato espediente avvertirvene col Consiglio di X, perché possiate tanto maggiormente osservare et farvi osservar le ationi di questo frate, per darci poi di tutto diligente, et particolar notizia. Et da Suo sia preso, che sia mandata copia alli Savi di Collegio delli avvisi avuti da Giovaneli in lettere sue de 25 del passato, da Ispruc [Innsbruck], delle cose di quelle parti.

 

(ASV, Consiglio dei X. Parti Secrete, fz. 34, carte non numerate, copia contemporanea)

 

 

p. 309

III

 

1650, a 4 novembre in Consiglio di X

 

          Che atteso quanto Inquisitori nostri di Stato hanno hora riferto a questo Consiglio, in conformità della commissione che ne hanno havuta, sia alli medesimi Inquisitori data autorità di valersi delle persone del Medico Scocardi, del Balsarini, che già era Console in Scio, et hora si trova in Costantinopoli, et di uno dei Dragomanni, per far capitar gli avvisi di quella Porta al Senato, ispedir zifre pasticciati all’uno et agli altri, come anco di stabilir pasticciati assegnamenti alli presenti; dovendo essi Inquisitori di quello haveranno operato, e stabilito, dar parte a questo stesso Consiglio.

 

(ASV, Consiglio dei X. Parti Secrete, fz. 44, carte non numerate, copia contemporanea)

 

 

IV

 

Copia di contenuto in lettera scritta dal Signor Dottor Scocardi all’Eccellentissimo Signor Ambasciator Cappello sotto li X maggio 1654

 

          Venne li giorni passati a trovarmene in casa un ebreo dei principali del Paese, da me ben conosciuto galante, e cortese, mandato d’altra persona, che mostra acceso tiene nel Serraglio, et appresso il Primo Visir, per confidarmi che essendo già tutte le vie chiare alla speranza del ritorno di Vostra Eccellenza in questa città, né essendo in potere dell’Eccellentissimo di Franza di operar d’avvantaggio in questo proposito, mentre che piacesse a Lei di corrispondere alle fatiche del mezzo con riconoscimento condecente, e proporzionato dopo seguita l’effettuazione del negozio, che sarebbe nelle sue mani d’impetrar licenza per il ritorno di Vostra Eccellenza con tutte le sicurtà, e cautele necessarie, e da Lei desiderate tanto dentro, quanto fuori del Serraglio. Io, che protestai non haver come, né ho acceso di entrare in simili negotiationi, fui immediatamente ricercato di doverne dar parte a Vostra Eccellenza, e con possibile prestezza procurarne la risposta con acertazione di poterne Lei ragionare, in che mi rimetto alla sana di Lei prudenza, non potendo io prometter che un total applicazione e prontezza per ben quale alla Serenissima Repubblica, et all’Eccellenza Vostra.

 

(ASV, Consiglio dei X. Parti Secrete, fz. 44, carte non numerate, copia contemporanea che decifra l’originale)

 

 

V

 

Copia di contenuto in lettera scrittta dell’Eccellentissimo Signor Ambasciator Cappello al Signor Dottor Scocardi sotto li 21 di maggio 1654

 

          Nel negotio per il mio ritorno alla Porta, che tuttavia sta appoggiato alla dichiarazione dell’Eccellentissimo Ambasciator di Franza, come Lei ben sa, mi sarà cara la notitia della persona che ha fatto il ricorso a Lei, et anco dell’autorevole soggetto che glielo invio. Inoltre, di saper se la

p. 310

persona suddettta si disponesse a trattarne col Signor Ambasciatore, et in caso contraro occorrendo si risolvesse di venir con le debite cautele, e insieme [?] a conferirle coll’affare, mentre in questo caso con maggiore celerità, et puntualità, li maneggerà. La mia distanza da costì, la difficoltà dell’espedizione, il tempo di ricapiti, et quelli altri particolari, che per avvantaggio nel negozio sennò porteriano necessità di repliche, e risposte, possiano risolversi in breve tempo, e congreto, discorrersi, e facilitarsi per l’esecusione. La ricognizione col soggetto suddetto saria necessaria e ben conoscerebbe, mentre massime il negotio riuscisse, con le cautele e soddisfazioni che Lei mi significa, et lontano ben dovute a quella grande Ambasceria, et nell’oggetto della pace, al qual resta incamminata intorno alla decenza della ricognizione suddetta, come anco al di più, che occorrerebbe in questo proposito, Vostra Signoria ne potrà destramente penetrar li particolari e portarli a mia notizia, sopra l’eccetto che il negozio venga fondamentato di la ficiente facoltà e sicura condotta; tanto per hora posso esprimere a Vostra Signoria che ben conosco il momento dell’affare, et il merito che ne deriva al di Lei zelo e devozione verso li pubblici interessi.

 

(ASV, Consiglio dei X. Parti Secrete, fz. 44, carte non numerate, copia contemporanea che decifra l’originale)

 

 

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