La Familia Disgrassiata presenta
--Il Vedovo-------
"Die and let live"

Personaggi e interpreti

Franca Valeri


Alberto Sordi


Livio Lorenzon


Gioia
Leonora Ruffo


Ir Zio
Nando Bruno


Mario Passante


Mamma Italia
Nanda Primavera


Enzo Petito


Ruggero Marchi


Ma Perché?

Uno è un biologo diviso fra l'insegnamento e un amour fou per l'igiene degli alimenti; l'altro è un grand-commis dello Stato, e se ne sfoga su riviste liberal-sovversive; il terzo è un agronomo che vive e lavora oltremare, ma detto così sembrerebbe interessante. Tutti e tre stiamo attorno alla linea d'ombra dei quaranta, tutti e tre siamo bavosissimi padri di figli/e assortiti. E oltre a questo abbiamo in comune una vecchia amicizia ed un cult-film: Il Vedovo. Il Vedovo è un film di Dino Risi, del 1959, con Alberto Sordi e Franca Valeri, punto. Un imprenditore fallito sogna di rimanere vedovo per ereditare la fortuna della moglie, punto. Uno nella lunga lista dei film di cui non si parla granché (o se ne dice "grottesco"), schiacciato come si trova fra Il sorpasso e La grande guerra e Una vita difficile, per fare tre nomi di opere significative e "serie" dell'epoca. Allora che cos'è che fa di un film così un culto, almeno per un gruppo di vitelloni che ogni tanto si riuniscono per un rito tipo Rocky Horror, e adesso si son messi in testa di farci un sito?
Uno. Il Vedovo è una grande interpretazione di Sordi. Alberto Nardi non è un personaggio di quelli complessi e drammatici, ma nella sua cialtroneria e trasparente falsità Sordi ci sguazza, e fa sguazzare.
Uno, ex aequo. La Valeri. L'epoca del furore televisivo della Valeri ce la siamo persa, o l'abbiamo vista di striscio, ma non è mai troppo tardi. Avere 30-40 anni in più e portarla fuori una sera...
Tre. Una sceneggiatura in cui è difficile trovare punti morti, Il vedovo è un film porno senza scene di dialogo.
Quattro. Caratteristi fenomenali, come da tradizione. Lorenzon su tutti, poi Bruno, Petito e Marchi.
Però questi sono tutti argomenti più o meno oggettivi. Invece la wikipedia dice che "a volte la risposta del pubblico a un cult film è un pochino differente rispetto alle intenzioni dell'autore". Eccoci qua, alle pippe mentali:
Cinque. Il gruppo di sfigati, e la solidarietà maschile. In fondo l'alta direzione uxoricida della Nardi è prima di tutto un gruppo di uomini con un rapporto a dir poco difficile con le donne. Noialtri, come dire, non siamo esattamente i tipi che intuiscono i segreti desideri femminili, per non parlare della nulla emissione di feromoni e della tendenza a servire la gleba. (In questo senso, venire a sapere che la torre Velasca è la costruzione preferita dall'arch. Mangoni è la conferma che tutto si tiene). In qualche modo dovremo pure sublimare.
Sei. Roma, Milano, Italia. Da bravi signorini snob, diciamolo, siamo dei romani un po' disadattati. Allo stesso modo sappiamo bene che saremmo dei milanesi (forlivesi, leccesi) disadattati. Anche in un paese più decente, saremmo sempre d'accordo e a nostro agio con una minoranza di persone, piuttosto che con una maggioranza, per citare quello che con la commedia all'italiana non aveva niente a che vedere. Il Vedovo - un deserto morale, in cui i personaggi positivi fanno da tappezzeria - ci conferma nella nostra lugubre, elitaria e verdognola sfiducia verso il c.d. carattere nazionale - mi sa che portiamo pure un po' sfiga -, ma anche nell'idea che vabbè il sano scetticismo laico, però lasciamo accesa una lucina di tentativo di migliorare le cose. O almeno di non peggiorarle. Conoscere serve a cercare di evitare. Voglia di partito d'azione, direbbe uno di noi. Può essere, perché no. Se è durato così poco, qualcosa di buono doveva esserci.


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