F.I.G.G.

Federazione Italiana Giuoco Gingo

Il Gingo è come l'AIDS, se lo conosci lo eviti. (Egidi) L'importante è essere sempre se stessi. Io sul tavolo non ce la facevo più, perciò ho lasciato. (Montalto) Il Gingo è un gioco e va giocato sapendo che si può perderlo. Ma che senso ha giocarlo? (Paoli) Io penso, io lotto. Ma soprattutto dialogo con le carte, per far divertire la gente. (Costantini) Io sono sinistro, tutto sinistro: di piede, di fede, di cervello. (Paoli) Il Gingo è un gioco giocato da quattro fuoriclasse e Paoli. (Tommasi) Se dovessi dare un consiglio tecnico, eccolo qui: palle. Un ginghista senza palle è come una frittata di patate senza uova. (Ferrario) Paoli, tu hai l'aria di uno che non riesce a vincere neanche in sogno. (Costantini) In questo gioco c'è chi può e chi non può. Io può. (Ferrario) Umbe', tu e le carte siete come Biscardi e la grammatica. (Ercolani) Senzacqua e Dolci giocano un Gingo tutto cuore e grinta. Sono gli indios del Gingo. (Ferri) Se fossi un giornalista mi rivolgerei questa domanda: ma quando lo vinci un mondiale? (Paoli) Il mio Gingo è fatto così: 47% di "bucio di culo", 30% di fortuna, 23% di sfiga altrui. (Paoli) Che libidine quando perdo! (Senzacqua) Ho capito tutto, ma a metà. (Coratti) C'è un solo modo di fare l'asta: quello giusto. C'è un solo modo di giocare: quello giusto (Costantini) Quella di smettere con il Gingo è stata la migliore decisione della mia vita. (Senzacqua) Fumo solo sigarette "mild", non bevo più, modero le pippe. Ma non vinco lo stesso. (Paoli) E' necessario rilassare i muscoli quando si può. Rilassare il culo, invece, è fatale. (Venditti) Ferrario è uno che non conosce la parola "grazie" (Tommasi) Grazie Locci! (Ferrario) Le carte sono come le donne: bisogna saperle toccare nelle parti più sensibili. (Montalto) Mio padre mi dice sempre: "I coglioni sono cari ad ogni prezzo." Così io cerco di stare con chi coglione non è. (Ferri) Signore dei cieli, fatemi diventare buono! (Dolci)