METODO
Rivista di architettura, politica internazionale,
storia, scienze e società
fondata da Pier Luigi Maffei
N. 14/DICEMBRE 1998, XI

N. 15/Dicembre 1999, XII
N. 13/Giugno 1997, X


Ponte del diavolo (Borgo a Mozzano - Lucca)


INDICE GENERALE

N. 14 - Dicembre 1998, Anno XI

Direttore responsabile: Dr. Giovanni Armillotta

Direttore editoriale: Prof. Ing. Pier Luigi Maffei

Redazione: METODO Associazione Socioculturale, 56017 Gello (S. Giuliano Terme), Via Ulisse Dini 66, tel. +39.050.815225

Registro dei Periodici del Tribunale di Pisa: n° 13 dell'8 agosto 1988



Numero Speciale a cura del Dr. Ing. Massimo Fiorido

AIAV – Associazione Italiana per l'Analisi del Valore

Atti del Convegno Nazionale

«GESTIRE IL VALORE PER AUMENTARE IL VALORE»
Gli strumenti per misurare, raggiungere e mantenere un elevato rapporto qualità/costi globali

Aula Magna dell'Università degli Studi di Pisa
Palazzo della Sapienza
Pisa, 20 giugno 1997



INDICE



GIOVANNI ARMILLOTTA
Riparte da Pisa l'Analisi del Valore con particolari attenzioni
al settore dei lavori pubblici e dell'Edilizia


Il giorno 20 giugno si è svolto presso l'Aula Magna del Palazzo della Sapienza dell'Università degli Studi di Pisa, il Convegno Nazionale «Gestire il Valore per aumentare il Valore», organizzato dall'AIAV, Associazione Italiana per l'Analisi del Valore. Al Convegno, che ha avuto il Patrocinio del Ministero della Sanità e dell'Azienda di Promozione Turistica di Pisa, ha partecipato la Dott.ssa Paola di Martino, Responsabile dell'Ufficio Investimenti di detto Ministero. L'organizzazione scientifica del Convegno è stata curata dal Prof. Ing. Pier Luigi Maffei del Dipartimento di Ingegneria Edile, Idraulica e del Territorio dell'Ateneo Pisano, Responsabile Nazionale del Comitato Operativo "Costruzioni Civili dell'AIAV e facente parte del Gruppo di Lavoro del Ministero della Sanità sulla Qualità nell'Edilizia Sanitaria.

Dal Convegno, al quale hanno partecipato oltre centottanta persone: studiosi, docenti, rappresentanti di aziende, enti, imprese ed associazioni, è emersa l'importanza di aver riproposto e rilanciato, per ulteriori sviluppi, strumenti imperniati sul Valore, con approcci organizzativo e creativo, rivelatisi adatti per passare da indicazioni programmatiche a piani e progetti operativi di soluzioni caratterizzate da un elevato rapporto qualità/costi globali.

L'Analisi del Valore ha trovato sviluppo in Italia nel settore industriale già dalla metà degli anni Sessanta, prima ancora dell'introduzione della normativa europea sulla Garanzia della Qualità. Considerata inizialmente una tecnica per la riduzione dei costi a parità di prestazioni, con riferimento ai prodotti, essa è stata sviluppata in termini di analisi funzionale portandola anche nel momento della programmazione in ausilio alla committenza, allorché si vanno a precisare i requisiti del progetto e del prodotto, mettendo l'attenzione sulle funzioni richieste o comunque necessarie all'utilizzatore finale.
Dopo le relazioni del Presidente Ing. Minelli, dell'Ing. Tenenti e dell'Ing. Gronqvist dell'Università di Leeds, che ha affrontato il tema International Benchmarking of Value Management, sono stati presentati casi nel settore industriale (Iveco, Ing. Gallinaro), dei servizi (Valor Team, Ing. Veroni) e delle costruzioni civili-edili (Metodo e Applicazioni di AV presso l'Università di Pisa, Prof. Maffei).
Sono intervenuti alla Tavola Rotonda, portando un contributo creativo al dibattito, oltre al Coordinatore Prof. Dandri (Università di Genova), l'Ing. Paolo Zalum (Piaggio), l'Ing. Arrighi, il Geom. Scanavino (Consiglio Nazionale Geometri), l'Ing. Marsero (Politecnico di Torino), l'Ing. Tubi (ICITE-CNR), l'Ing. Zuliani e Presidenti o Rappresentanti di Astaldi, Betastudio, Consorzio Bonifica della Versilia, Ferrocemento, Heriot-Watt University of Edinburgh, Railway International Construction, Siemens e TIM.

Il Prof. Caruso del Politecnico di Milano, Coordinatore della Commissione AV in UNI, Ente Nazionale di Unificazione, e Consigliere AIAV, ha fatto pervenire un documento con il quale si preannuncia l'uscita della norma UNI armonizzata con quella europea, che mette in rapporto l'Analisi del Valore con il Sistema di Qualità (UNI EN ISO 9000), ravvisando nell'AV uno strumento per la Qualità. Si è ricordato che una Risoluzione del Senato degli Stati Uniti d'America esprime la convinzione che l'AV sia una tecnica utile per la riduzione dei costi a parità di risposte funzionali, se non addirittura con miglioramento funzionale, e che tutti i Dipartimenti e gli uffici federali debbano, ove possibile, adottarla.

Al termine della giornata si è tenuta l'Assemblea dei Soci AIAV. Fra gli auspici lanciati in detto consesso due sono particolarmente significativi: che il Ministero della Pubblica Istruzione introduca il concetto di Valore negli insegnamenti della Scuola Secondaria Superiore e che il Ministero dei Lavori Pubblici prospetti nella Legge "Merloni", ed in particolare nel Regolamento di cui all'art. 3 della stessa, l'Analisi del Valore come strumento per la Qualità del Progetto.

L'AIAV ringrazia per il Patrocinio il Ministero della Sanità e l'Azienda di Promozione Turistica di Pisa, l'Università di Pisa per avere messo a disposizione la prestigiosa sede di Palazzo  della Sapienza, la Cassa di Risparmio di Pisa, l'Unione Industriale Pisana, la Piaggio VE SpA, la GEA, Azienda Servizi per l'Ambiente e l'AGES di Pisa per il contributo, l'Associazione "Metodo" che ha nell'occasione pubblicato un numero del suo periodico con articoli relativi ai temi del Convegno, i membri della Segreteria Scientifica e la Tre Emme Congressi Srl di Pisa, che ha corrisposto alle aspettative con un'accurata Segreteria Organizzativa.


Apertura dei lavori e Sessione antimeridiana

Apre i lavori il Prof. Ing. P.L. Maffei in rappresentanza del Magnifico Rettore Prof. L. Modica, che dopo i saluti, i ringraziamenti ed una breve introduzione lascia la parola all'Ing. G. Minelli, Presidente dell'AIAV


G. MINELLI (Ingegnere, Presidente dell'AIAV)
Benvenuto e presentazione


Prima di tutto volevo dire due parole di presentazione dell’associazione AIAV e chiarire quali sono gli obbiettivi che ci poniamo con questa giornata.

Quando assieme al Consiglio abbiamo deciso di impegnarci per la nostra associazione, abbiamo preso un impegno molto importante nella speranza che questo convegno fosse il passo importante per rinnovare da una parte la diffusione dell’applicazione della metodologia dell’Analisi del Valore e dall’altra la diffusione della cultura del Valore.

Ho detto rinnovare perché come molti di voi sapranno l’Analisi del Valore non è certo un'invenzione di oggi o di questi tempi ma è una filosofia che è nata nell’immediato dopo guerra ed ha avuto una vita molto varia.

Applicata in Italia dagli anni 70, ha subito gli alti e bassi delle mode che ci sono in questo campo, ma è riuscita a sopravvivere utilizzando anche nomi diversi, presentandosi con aspetti diversi, riuscendo anche ad allargare quello che è il suo campo di applicazione.

Sotto questo aspetto mi sembra importante il fatto che si sia passati in questi anni da un impegno all’interno delle aziende o delle organizzazioni dove il metodo è sicuramente utile ed ha dato dei risultati all’esterno.

La constatazione che abbiamo fatto è che chi soffre di più per la mancanza di un approccio metodico, di un approccio orientato ad evidenziare i bisogni e a soddisfarli, in realtà è al di fuori della azienda, perché l’azienda riesce ad organizzarsi per farlo, essa ha degli stimoli forti che sono quelli economici per riuscire a raggiungere questo obbiettivo.

Utilizzare questa metodologia per soddisfare i bisogni è importante che diventi non solo un metodo, uno strumento, ma che incida in qualche modo e venga a costituire un insieme di comportamenti, di modi di approcciarsi al problema in altri termini una cultura.

La pubblicazione che abbiamo fatto di recente che ha il supporto della Comunità Europea ha un titolo che vuol significare "ragionare attraverso il valore per gestire meglio", proprio perché ci si è resi conto che se questi concetti non diventano una filosofia, una base di ragionamento, spesso sopravvivono per breve tempo ma poi non riescono a incidere profondamente.

In effetti che qualcosa di nuovo in questo campo si possa fare mi sembra già che lo dimostri prima di tutto il fatto che siamo in ambiente universitario e l’università si sa è sempre stata la culla di tutti i cambiamenti culturali importanti; in secondo luogo sta il fatto che ci siano presenti dei rappresentanti di una università inglese, il che sta a testimoniare i contatti della nostra associazione in Europa e dell’ampiezza della diffusione di questa metodologia.

Un altro aspetto rilevante è il patrocinio che ci ha dato il Ministero della Sanità che qui è presente con la dottoressa Di Martino che ringrazio per la partecipazione.

Tutto questo penso sia significativo della possibilità di applicare questa metodologia anche al di fuori dell’industria e quindi anche agli investimenti e alle infrastrutture. Lo scopo di questa giornata più che discutere tra addetti ai lavori di quali sono le possibilità, quali sono gli schemi, quali sono le singole variazioni a questo metodo, direi che è quella di aiutarci a scoprire quelle che sono le potenzialità di questo metodo.

Il fatto che ci siano molte persone non addette ai lavori mi fa sperare che questo obbiettivo possa essere raggiunto.

Prima di cominciare direi che è doveroso ringraziare l’Università di Pisa, il Rettore, ed il professor Maffei che assieme ai suoi dottorandi ha reso possibile questo convegno.


L. TENENTI (Ingegnere, Valor Team)
I fondamenti metodologici; gli obiettivi, i campi di applicazione e le tendenze


L’Analisi del Valore è nata nel corso dell’ultima guerra mondiale negli anni 42-43 come strumento in mano al Dipartimento della Difesa USA, il quale si trovava ad avere delle difficoltà a preparare degli armamenti bellici per la carenza di materie prime (gomma, alluminio, rame).

Un gruppo di persone del genio militare diedero l’incarico, ad una certa persona Mr. Miles, considerato poi il padre fondatore di questa metodologia, di vedere se fosse stato possibile attraverso sistemi diversi trovare delle soluzioni che non impiegassero queste materie.

In effetti da questo gruppo di lavoro venne fuori che molto spesso si riusciva, facendo un'analisi funzionale a trovare dei materiali che erano reperibili sul mercato e quindi, naturalmente, erano meno costosi.

Alla fine della guerra Mr. Miles che in quel tempo lavorava alla General Electric, che è stata subito nell’immediato dopoguerra una delle industrie più all’avanguardia e più aperta alle innovazioni, fu incaricato dalla sua direzione di mettere a punto un sistema.

Miles ci lavorò per diversi anni fino a che venne fuori questo sistema che chiamò "Value Analysis" (dopo vedremo perché), che cercava di analizzare un prodotto tentando di dare un peso al valore che questo prodotto doveva avere.

Venne fuori una tecnica, chiamata inizialmente Value Analysis, che si riferiva essenzialmente al prodotto esistente, ma che successivamente fu convertita anche in Value Engineering quando con le stesse metodologie, con gli stessi sistemi si cercava di andare ad analizzare il prodotto che ancora doveva nascere e quindi trasferire quelle che erano le innovazioni non tanto sul prodotto che ormai era già acquisito, ma su quello che ancora doveva nascere.

Successivamente nella fase più recente, direi negli ultimi dieci anni, questa metodologia cambiò ancora e fu chiamata Value Management perché si ritenne che era possibile applicare questo stesso metodo non solo sui prodotti passati e futuri ma anche su tutto quello che è l’origine dei costi in una azienda. Noi, anche se questa tecnica è conosciuta con il termine Value Analysis, preferiamo chiamarla Value Management perché ha un’accezione molto più ampia e molto più vasta che mette un po’ in discussione tutti i costi di una azienda o di un sistema.

La definizione dell’Analisi del Valore tratta dal manuale delle norme americane, che sono molto precise a riguardo, recita in questi modo:

"L’Analisi del Valore è la disciplina creativa che avente per scopo l’incremento del Valore mediante l’identificazione, l'eliminazione o la riduzione dei costi non necessari è organizzata per fornire qualità, affidabilità, soddisfacimento delle aspettative del cliente".

In queste poche righe c’è contenuta un po’ tutta la filosofia di questo metodo.

Prima di tutto si parla di disciplina perché effettivamente è un metodo ed un modo di accorciare i problemi, che è abbastanza rigoroso, è veramente un modo di affrontare con dei principi molto ben precisi; poi si parla di creativa perché uno degli elementi fondamentali è quello di introdurre le innovazioni, cioè si cerca di spingere i partecipanti a questo metodo a riflettere, a vedere tutto in termini di che cosa si può fare per migliorare il prodotto stesso, infine organizzata perché fa riferimento a principi molto saggi che illustreremo in seguito.

Il Valore è quello che mi da la possibilità di identificare, eliminare o ridurre dei costi.

L’obiettivo fondamentale è quello di cercare di eliminare o ridurre quei costi che non servono a fornire quello che è la qualità, l’affidabilità e l’aspettativa del cliente.

Il discorso è che non si vuole andare a colpire il prodotto riducendone i costi facendo leva sulle tre cose enunciate, si vuole andare a cogliere, estirpare, eliminare questi costi non necessari su determinati settori che non vanno a colpire il cliente.

Fatta questa premessa, una delle parole chiavi della metodologia è il Valore. Noi vogliamo rappresentare il Valore inteso come "rapporto tra le prestazioni che un prodotto o un servizio deve avere ed il suo costo". In termini molto più semplici possiamo dire che se noi intendiamo il Valore come rapporto prestazione e costo noi possiamo incrementare il Valore di questo prodotto in modo ideale se aumentiamo le prestazioni e riduciamo i costi, oppure in modo anche accettabile manteniamo inalterate le prestazioni e riduciamo i costi, un modo che potrebbe essere anche buono è quello di aumentare le prestazioni e mantenere inalterati i costi, ci potrebbe essere qualche caso in cui noi abbiamo un incremento del valore e delle prestazioni ed inoltre un aumento anche del costo, l’importante però che questo sia inferiore a quelli che sono gli aumenti delle prestazioni stesse.

Molto spesso la tecnica dell’Analisi del Valore era stata considerata, direi in modo erroneo, una tecnica di riduzione dei costi, noi abbiamo sempre contrastato questa affermazione perché con l’Analisi del Valore non si va semplicemente a ridurre i costi, tecniche di cost reduction sono applicati in molti casi ma non sicuramente nell’Analisi del Valore, noi cerchiamo sempre di incrementare il Valore del prodotto, quindi dare più valore al prodotto stesso, cercando di ridurre i costi e cercando di aumentare in qualche modo le prestazioni.

Vi posso garantire che in molti casi la prima è una delle soluzioni che forse si riescono ad ottenere con maggior frequenza, perché se noi come prestazioni intendiamo anche quelle che sono, ad esempio nel settore automobilistico la riduzione del peso è ovviamente importante, molto spesso si ottengono dei risultati notevoli riducendo sì i costi, ma anche riducendo i pesi, questo dà un valore molto più marcato a quelle che sono le caratteristiche del prodotto stesso.

A questo punto ci si potrebbe chiedere come mai in un prodotto non esiste già un valore accettabile. I motivi per uno scarso Valore di un prodotto possono essere diversi, possono essere una mancanza di responsabilizzazione, una carenza di tempo se il prodotto nasce in tempi molto rapidi per cui si parte con una certa soluzione e si dice "poi la cambierò" ed in effetti poi si viene presi da un certo giro per cui il tempo per fare le ulteriori modifiche poi non ce ne è, per cui rimane tutto assestato su la prima soluzione, una carenza di informazioni, e questo direi che è una degli aspetti forse più importante.

Noi sappiamo che in tutte le aziende, in tutti gli Enti la difficoltà di comunicare è sempre molto forte per cui uno pensa un certo risultato che dovrebbe avere un prodotto, un servizio e magari quello accanto a lui che dovrebbe realizzare questo non accoglie a pieno queste richieste, questi intendimenti e fa qualche cosa di completamente diverso per cui questa è forse una delle cause principali per la mancanza di valore del prodotto stesso.

Un’altra causa sono le abitudini: se noi pensiamo quanto siamo figli delle nostre abitudini, ragioniamo di fare certe cose in modo automatico, abitudinario fin da quando ci svegliamo la mattina. Noi ci comportiamo per l’80% dei casi in modo abitudinario ed in molti casi è giusto che sia così perché noi non possiamo pretendere che uno debba essere creativo per tutte le fasi della sua giornata, quello che noi si vuole applicando questa metodologia è di lasciare quelle che sono le abitudini che molto spesso vengono trasferite nel nostro lavoro, dobbiamo cercare di contrastare queste abitudini.

Altra cosa molto importante sono i pregiudizi, noi siamo fortemente condizionati da quelli che sono i pregiudizi, ognuno di noi segue una certa strada, una certa direzione che ci condiziona e cerchiamo il più possibile di non cambiarla, perché cambiarla vorrebbe dire andare incontro a delle difficoltà a dei pericoli, quindi cerchiamo di mantenere il più possibile la strada già percorsa.

Altri motivi di scarso Valore sono la mancanza di esperienza, cioè molto spesso si teme che introducendo cose nuove si potrebbe creare un pericolo per la propria posizione, quindi preferiamo lasciare le cose come andavano prima piuttosto che dare delle svolte, creare dei cambiamenti consistenti.

Il Value Management è la disciplina diretta ad analizzare le funzioni di un prodotto, servizio o investimento con il fine di soddisfare le funzioni richieste al minor costo senza incidere sulla qualità. Qui si parla non solo di prodotto, ma anche di servizio ed investimento, cioè mentre l’Analisi del Valore era nata soprattutto nel settore dei beni di consumo, successivamente venne introdotta anche nei servizi, si fa quindi l’analisi non tanto sul prodotto ma su una certa prestazione, sul servizio che a volte può essere una forma consistente di costo per l’azienda o l’ente che andiamo ad esaminare.

Un altro punto importante è quello degli investimenti come costruzioni civili, fabbricati, strade ecc. dove è estremamente importante applicare questa metodologia e soprattutto dove si possono ottenere dei risultati che sono a volte di gran lunga superiori a quelle che si otterrebbero semplicemente sul prodotto. Gli americani sono un po’ i maestri anche se sono stati abbastanza soppiantati dai giapponesi che hanno colto questi principi e li hanno trasformati, li hanno estesi ed applicati su larghissima banda nelle attività che loro svolgono, gli americani usano molto queste tecniche soprattutto nel settore delle costruzioni civili. Teniamo conto che l’Analisi del Valore è stata concepita nel Dipartimento della Difesa quindi nel settore statale ed in pratica tutti gli enti americani che vanno dal dipartimento della difesa alla General Building, cioè il più grosso ente che gestisce tutti i palazzi, le costruzioni civili del pubblico impiego, impongono ai loro progettisti di applicare questa metodologia.

Non è solo il prodotto il tema fondamentale dell’applicazione dell’Analisi del Valore ma il tema è estendibile a tutti i settori dove esistono dei costi.


W. MARSERO (Ingegnere, Politecnico di Torino)
L'attività didattica e non tecnico-scientifica
che viene sviluppata nell'ambito delle costruzioni


La pratica dell’Analisi del Valore nel settore dell’industria e delle costruzioni mi sembra che sia piuttosto in difficoltà, nel senso che non è molto diffusa per diversi motivi. Innanzitutto dipende dalla struttura economica in generale in cui vivono le industrie delle costruzioni, dalla tipologia delle imprese, dalla frammentazione degli addetti, ma soprattutto da come è impostata la normativa italiana in materia di rilascio di autorizzazioni e qui ci si deve rifare però non soltanto alla metodologia dell’Analisi del Valore ma anche al sistema di qualità. In Italia in pratica il concetto di qualità si ferma quasi sempre al rilascio dell’autorizzazione o della concessione cioè è talmente difficile ottenerne una per cui poi quando uno ha questa autorizzazione finisce per dargli un valore quasi inestimabile tralasciando tutto quello che viene dopo cioè la capacità costruttiva, la capacità di fornire effettivamente la qualità del bene, la qualità del prodotto. Il sistema dei lavori pubblici dal canto suo anche se ha inserito alcuni di questi concetti, tipo la manutenzione programmata, la qualità, ancora oggi ci lascia soli di fronte all’individuazione di quelli che sono i metodi per l’individuazione di questi concetti.

Una motivazione della scarsa applicazione dell’Analisi del Valore è anche la scuola, perché molti docenti non hanno mai sentito parlare di questa metodologia. Noi la stiamo applicando soprattutto nell’ingegneria civile-edile ma anche in quella gestionale, elettrica ed elettronica ottenendo come risultato un grande interesse per questa metodologia, peccato poi che vengono fuori i dubbi di quando mai potrà applicarsi questa metodologia nell’ambito lavorativo perché non abbiamo grandi esempi nel settore delle costruzioni.


N. TUBI (Ingegnere, ICITE-CNR)
Avanzare in termini di fantasia l'organizzazione del lavoro


Ascoltando i primi due relatori quello che mi ha colpito è soprattutto il tema della fantasia; cioè avanzare in termini di fantasia l’organizzazione del lavoro.

Vorrei comunque avviare alcune cautele sul fatto che in edilizia la fantasia possa avere degli sviluppi molto marcati nei tempi brevi; per fantasia intendo incremento dei contenuti funzionali del prodotto, praticamente legati alla ricerca e alla sperimentazione sul campo, fatti che in termini di ricerca comportano non raramente degli anni, visto che si tratta di prodotti generalmente molto maturi, visto che i prodotti di recente introduzione hanno accusato delle carenze di sperimentazione funzionale e che pertanto devono essere verificate.

La fantasia in termini di controllo funzionale dei prodotti e di conseguenza delle innovazioni, perché si parla di aumentare il valore, quindi non deve essere semplicemente un'operazione di mercato ma deve essere evidentemente una operazione intrinseca al materiale stesso è piuttosto difficile soprattutto se è reso difficile dai tempi molto lunghi che sono richiesti, su questo vorrei introdurre delle cautele pur ovviamente credendo profondamente che ricerca e sperimentazione intese nel significato più ampio abbiano una notevolissima importanza.


Sessione pomeridiana

I lavori continuano nel pomeriggio con l'intera sessione dedicata alla presentazione di tre esperienze fatte in altrettanti diversi ambiti di applicazione: la prima è un’applicazione di AV in IVECO, la seconda mostrerà come l’Av possa essere uno strumento per progettare un nuovo sistema informatico, mentre la terza evidenzierà l’uso del metodo nel processo delle costruzioni civili-edili.


G. GALLINARO (Ingegnere, IVECO)
Applicazione di Analisi del Valore in IVECO


L’IVECO ha iniziato l’applicazione dell’Analisi del Valore nel 1967 con delle prime applicazione di analisi funzionale in particolare sui gruppi meccanici, a seguito della fondazione della IVECO che è una multinazionale tra alcune società europee nella seconda parte degli anni settanta c’è stata la possibilità di confrontare all’interno della IVECO le esperienze nel campo dell’Analisi del Valore delle varie società che erano entrate a far parte della IVECO in particolare italiani, inglesi, tedeschi e francesi. La metodologia applicata fino a metà degli anni ottanta è stata una metodologia orientata all’esperienza tedesca, nel 1985 in coincidenza con l’impostazione della nuova gamma dei veicoli IVECO si è rilanciato la met. dell’AdV cercando di approcciare le fasi preliminari dell’impostazione del progetto. Negli ultimi anni si è formalizzata con metodologia e un manuale di informazione nell’ambito di un processo di simultaneos engineering questo perché nel campo del veicolo industriale il prodotto è sempre più complesso e sofisticato, le aziende sono meno verticalizzate e c’è un coinvolgimento dei fornitori sempre maggiore, il prodotto a volte ha bisogno di modifiche, il numero dei particolari è elevatissimo per la necessità di soddisfare le esigenze dei clienti anche su volumi produttivi bassi, bisogna guadagnare in termini di efficacia ed efficienza, i prodotti nuovi devono essere sufficientemente sperimentati, i costi nelle fasi di sviluppo sono più onerosi che in passato, i tempi di risposta devono essere ridotti al minimo. Il risultato di queste esigenze ha portato all’organizzazione di un corso di formazione che si articola fondamentalmente nelle quattro fasi sequenziali dello sviluppo di un prodotto che sono: le fasi a monte, la pianificazione e la definizione del consev, le fasi a valle e sviluppo industrializzazione. In questo processo sia nelle fasi a monte che nelle fasi a valle si è fatto uso delle tecniche dell’AdV in particolare in quelli a monte nella prima fase di pianificazione, un orientamento verso un approccio di tipo marketing, con l’individuazione dei bisogni del cliente, gli stati dei bisogni ed i vincoli dell’ambiente, nella seconda fase che è quella del consev l’utilizzo di tecniche di analisi funzionale per individuare soluzioni alternative tra cui scegliere la soluzione ottimale per evitare le ridefinizioni durante lo sviluppo del prodotto, nelle fasi a valle le tecniche fondamentali sono quelle della qualità e dell’AdV tradizionale.

La fase di pianificazione si basa sulla metodologia dell’analisi delle relazioni del sistema in esame con le relazioni con l’ambiente esterno, la fase fondamentale è quella di individuare i clienti perché bisogna essere sicuri di aver individuato tutti i clienti e tutti i bisogni.

Facciamo due esempi dell’analisi funzionale nel campo del veicolo, la premessa per l’applicazione dell’af è stata quella di dare al veicolo una struttura funzionale, quindi passare da una struttura fisica ad una funzionale. Per chiarire l’esempio, se parlo della funzione raffreddamento motore di un veicolo industriale devo mettere il radiatore sul telaio e le parti del circuito di raffreddamento comprese una parte della testa nel motore, questa è la premessa per approcciare in modo funzionale. Un altro approccio basato sempre sui concetti dell’AdV è quello il cui obbiettivo è di riesaminare il sistema produttivo orientandolo ai reali bisogni in termini di costi, tempi e qualità. Abbiamo seguito un approccio di tipo valore perché il basarsi sul concetto di funzione porta a concettualizzare l’oggetto in modo diverso non in modo fisico e permette di affrontare il problema in modo logico globale, privo di pregiudizi.


P.G. VERONI (Ingegnere, Valor Team)
La diffusione della tecnica di Analisi del Valore nei sistemi informativi


La progettazione di un sistema informativo utilizzando tecniche dell’AdV nella nostra esperienza ha dato risultati estremamente positivi soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento degli utilizzatori nella fase di progettazione.

Il sistema informativo lo definiamo non solo come complesso di strutture hardware e software ma soprattutto come un complesso di informazione da processare, quindi da archiviare, da elaborare e da trattare, una serie di processi di lavoro che devono essere esplicati in un contesto aziendale per fare in modo che le varie attività e la missione complessiva dell’azienda sia portata a termine, un complesso di uomini quindi di personale articolato in una struttura aziendale più o meno complessa ed una serie di strumenti che vengono messo a disposizione delle persone per sviluppare i processi di lavoro. Il sistema informativo in altri termini possiamo dire che è un meccanismo complesso che è una delle componenti sempre più fondamentali in un contesto aziendale che condiziona ed è condizionato pesantemente dall’organizzazione.

Progettare un nuovo sistema informativo non è solo ricercare soluzioni che permettono di meccanizzare o di informatizzare attività tradizionalmente eseguite in un modo manuale, non significa solo fornire un terminale, un pc, un pacchetto software all’utilizzatore, ma significa andare a ridisegnare e considerare il modello organizzativo dell’azienda, i processi di lavoro, i requisiti informativi quindi le necessità informative sia di fornitori che di clienti e significa andare a riprogettare i metodi e gli strumenti di lavoro che andiamo a mettere a disposizione degli utilizzatori. Il sistema informativo è un sistema dinamico, questo è tanto più vero quanto l’informatica ha una evoluzione sempre più rapida e che deve soddisfare la continua evoluzione dei nuovi bisogni di carattere applicativo che ha l’utilizzatore, di conseguenza è molto importante considerare in fase di progettazione il fatto che il sistema informativo è un ciclo di vita e quindi sicuramente necessiterà nel corso della sua vita di una manutenzione, bisogna fare in modo che il sistema informativo sia manutenibile nel modo più facile ed efficiente possibile ed è questa una componente importante da considerare in fase di progettazione. Per quanto riguarda i tre strumenti che l’AdV mette a disposizione: analisi funzionale, approccio sistematico, gruppo di lavoro multidisciplinare, vediamo di esaminarle una per una e vedere il perché e quali vantaggi l’applicazione di questa metodologia può dare nella progettazione di un nuovo sistema informativo. Definiamo funzione un bisogno permanente dell’azienda o dell’organizzazione per operare in una determinata e specifica aria di business, in altri termini con funzione può intendersi lo scopo generale per cui le attività aziendali vengono specificate.

Area di business: intendiamo lo scenario costituito da mercato prodotto e tecnologia in cui l’organizzazione o l’azienda viene ad operare.

Area aziendale: intendiamo una serie di processi di lavoro o di prodotti e servizi presidiati da una porzione compiuta della struttura aziendale.

Processo di lavoro: intendiamo una serie di attività che possono essere svolte da una o da più unità della struttura aziendale che sono necessarie ad elaborare informazioni e per produrre degli output che possono essere prodotti e servizi utilizzabili.

L’analisi funzionale che viene svolta nell’ambito di un sistema informativo permette di raggiungere una serie di risultati, innanzitutto di identificare le funzioni svolte nell’area aziendale entro il quale si colloca il sist. Inform. che io sto analizzando, mi permette di stabilire le interrelazioni tra le singole funzioni e quindi di fissare l’ambito del progetto ed i limiti dell’analisi, contemporaneamente andrò ad identificare quali sono le unità aziendali che sono coinvolte nel progetto al fine anche di individuare quali sono i contributi che ciascuna unità deve dare nell’ambito del progetto e come devo costituire il gruppo di lavoro.

Il secondo strumento che l’AdV mette a disposizione è l’approccio sistematico cioè il piano di lavoro dell’AdV, nell’ambito del disegno di un nuovo sistema informativo il piano di lavoro può essere ricondotto alle seguenti fasi:

PIER LUIGI MAFFEI (Ingegnere, Università di Pisa)
Le possibilità di applicazioni di Analisi del Valore nelle costruzioni civili ed edili

Si parla del settore costruzioni edili per ultimo giustamente perché è dall'industria che è partito il discorso; dalla General Electric Company nel 1943-45, è venuto avanti anche presso la scuola di ingegneria e quindi noi siamo a riprenderlo e a portarlo nel settore delle costruzioni civili ed in edilizia, settore che sappiamo essere assai restio a ricevere innovazioni, cambiamenti , ma che dopo tangentopoli pare abbia deciso che forse qualcosa la si debba fare realmente.
Sono stati citati questi esempi perché la fortuna per me è stata quella di aver avuto a Pisa l'ing. Filippo Borrello che circa 12 anni fa venne a raccontarci in questa facoltà la sua esperienza personale condotta per gli USA, lui italo-americano, in Arabia Saudita, facendo proprio nel settore delle forze armate delle esperienze dirette di Analisi del Valore.

Queste esperienze ce le ha raccontate, ha potuto fare delle lezioni con contratto presso la nostra facoltà, abbiamo capito l'importanza di portare questo metodo prima come conoscenza agli studenti della facoltà di Ingegneria Civile-Edile e poi attraverso delle applicazioni. Quello che credo abbia rappresentato e possa rappresentare di valido per noi l'introduzione di questo metodo è quindi la mentalità, la cultura, una filosofia e un modo nuovo di vedere il progetto ovvero di vedere il progetto e poi il prodotto.

Soprattutto di come vedere il progetto per portarlo alla qualità, io direi per completare e per qualificare il progetto.

Proprio in questi giorni abbiamo fatto delle esperienze molto interessanti grazie al Ministero della Sanità abbiamo potuto operare in un gruppo di lavoro e portare questa nostra esperienza dell'Analisi del Valore come metodo anche nel conoscere, nel mettere a punto quale è la situazione attuale nel settore delle strutture edilizie, andare a vedere quello che di buono e di meno buono c'è soprattutto per mettere le basi per fare meglio, per qualificare il progetto e di conseguenza le strutture.

Qualificare il progetto è condizione necessaria ma non sufficiente per qualificare il prodotto. Ed è una condizione difficile a realizzarsi me ne rendo conto, però già una prima esperienza vorrei poterla citare proprio nel settore della progettazione ospedaliera; abbiamo delle tesi ed in particolare una tesi di laurea che stiamo svolgendo in collaborazione con la USL di Lucca in cui grazie a questa metodologia noi siamo andati a pensare in termini di funzioni; in questo caso poi addirittura l'ospedale esiste e si trattava di farne una parte nuova per ricevere nuove funzioni quindi l'importante era di andare a leggere le funzioni esistenti, le attività esistenti per poi vedere come si poteva portare in armonia ciò che mancava.

Le nostre applicazioni non sono soltanto nel settore e nel momento della tesi di laurea ma proprio per portare come mentalità l'analisi del valore in chiunque, abbiamo pensato nell'ambito dei corsi da me tenuti, di suddividere in gruppi di lavoro in chi progetta e chi fa analisi del valore sul progetto dei primi, e viceversa i primi fanno analisi del valore sul lavoro di progettazione dei secondi.

Questo scambio è cosi articolato e certo presenta delle carenze rispetto a quello che abbiamo sentito dire; certamente non ci sono ancora tutte le conoscenze, tutte le competenze, non c'è quindi la capacità di fare interdisciplina, però intanto l'interdisciplina viene avanti perché nelle tesi si può fare gruppo anche con i colleghi relatori, quindi si tratta di scegliere per esempio anche nell'ambito di una progettazione complessa il relatore di disciplina diversa e quindi di fare con i relatori in qualche modo interdisciplina nell'andare a vedere il progetto e accorgendosi da subito degli errori e dei difetti.

Come diceva Minelli quando occhi diversi vanno a vedere ciò che è stato fatto in precedenza anche da esperti, anche da gruppi interdisciplinari, anche da gente che sembrerebbe infallibile nel suo operare, occhi diversi appunto vedono ciò che loro non riescono più a vedere, quello che non risponde in termini funzionali alle esigenze, cioè che non risponde in termini di funzione necessaria e richiesta.

Per cui a un certo punto l'attenzione per qualificare finisce anche per portare alla riduzione dei costi e in particolare ai costi nel ciclo di vita, quindi nel costo anche di realizzazione ma quasi sempre nel costo nel ciclo di vita cioè in termini di manutenibilità, abbattimento del costo di esercizio, nel termine di conservare più a lungo il valore venale del bene, perché se si va a vedere e ragionare in termini di funzioni ci accorgiamo chiaramente di quello che non funziona e quindi siamo in grado di apportare quelle migliorie con soluzioni alternative rispetto al progetto originario che sono poi la parte significativa e importante di analisi del valore.

È allora li che il rapporto utilità/costo si abbatte perché si migliora il numeratore, cioè perché cresce il numeratore rispetto al denominatore o perché a parità di costi si ha un miglioramento funzionale o perché si abbatte il costo di produzione o perché si abbatte il costo nel ciclo di vita, tutti elementi che entrano in gioco in termini finalmente misurabili. C'è un poster che racchiude il lavoro fatto in questi anni per poter portare a livello di studio poi a livello di applicazioni questa metodologia in maniera corretta con rappresentate le cinque fasi, le specificità del progetto nel settore delle costruzioni civili ed edili dove le caratteristiche e le particolarità sono tante e quindi non esiste un prototipo, ogni progetto di edificio è un prototipo.

Gli analisti del valore collaborano con la committenza nel momento in cui mettono a punto le esigenze, i requisiti, i capitolati prestazionali, poi escono momentaneamente dal gioco perché iniziano l'attività i progettisti i quali secondo le definizioni della legge sui lavori pubblici hanno tre momenti, LA PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI PRELIMINARI, LA PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI DEFINITIVI, LA PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI ESECUTIVI; il progetto è uno, globale, intero, unico.

È chiaro però che tutto questo vuol dire interdisciplina, divenendo una cosa complessa quindi va portata dentro con gruppi attrezzati anche sottoponendosi a delle verifiche mentre si progetta, facendo cioè quella che abbiamo definito per slogan collaudo in corso d'opera del progetto. Cioè con qualcuno che a partire dagli elaborati preliminari va a vedere se c'è tutta quella risposta funzionale che la committenza anche se non preparata dovrebbe aver espressa, ecco perché gli analisti del valore possono essere di ausilio per la committenza perché il più delle volte la committenza non è pronta, non ha la cultura e quella preparazione per poter consegnare ai progettisti con chiarezza tutti i requisiti, tutte le prestazioni e tutti gli elementi che dovrebbero essere elementi di partenza per il progettista e che in realtà quasi mai il progettista si trova ad avere proprio perché non c'è quella preparazione e quella cultura della committenza per la quale però si sta lavorando. In AICQ sto coordinando la commissione per la sensibilizzazione della committenza pubblica e quindi privata, cioè stiamo lavorando per delle linee guida per entrare in sistema qualità quindi nelle UNI EN ISO 9000 a tutti i livelli perché anche la committenza deve entrare in qualità.

Poiché i costi della non qualità sono enormi, noi siamo in grado attraverso questa metodologia di abbatterli andando ad eliminare le funzioni non necessarie richieste ecc… Tutto ciò porta a rendere nel progetto estremamente rigorosa, attenta e completa la progettazione interdisciplinare. In ricerche fatte in ambito universitario stiamo riuscendo ad avere dei buoni risultati, che generano una cultura del progetto assai diversa da quella che era la non cultura dei progetti in Italia specialmente nel settore dell'edilizia.

Basta leggere la definizione di qualità per vedere dove si colloca l'analisi del valore, perché se la qualità è l'insieme delle caratteristiche di una entità, allora forse può essere descritta e considerata la capacità di soddisfare le esigenze espresse o implicite.

Ma allora ecco che praticamente l'analisi del valore diventa uno strumento per arrivare alla qualità. Allora considerare i concetti di ciclo di vita, di costo globale e progettare con attenzione al costo globale e non al costo di produzione, vuol dire vedere obbligatoriamente se quello che si fa sarà fattibile in cantiere, fattibile in sicurezza, manutenibile, durabile.

Dove si è applicato il concetto di ciclo di vita in modo che esso non sia esclusivamente il periodo in cui l'edificio è giusto che stia in piedi, ecco che si può pensare anche a un ciclo di vita ipotizzabile in termini di destinazione d'uso, allora il costo finale deve considerare anche un valore finale perché non è detto che si debba andare alla giapponese a distruggere quello che prima della fine del ciclo di vita non serve più, può darsi che ristudiandolo e intervenendo in termini di restauro, di recupero e di riuso si possa ripartire ancora con un altro uso.



© Giovanni Armillotta, 1999