"METODO", N. 17/2001

Filippo Calvani
(Dottorando di ricerca in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Torino-Università di Pisa)
AVVIO DELLA PROGETTAZIONE E APPLICAZIONE DELL’ANALISI DEL VALORE
AL PROGETTO D’AMPLIAMENTO DEL COMPLESSO EDILIZIO
DELLO STABILIMENTO SIEMENS DI FAUGLIA (PISA)
Redazione del documento preliminare

Illustrazioni

1. Premessa

Alla luce del nuovo testo coordinato della legge in materia di lavori pubblici (109/94 integrata), è emerso il problema di come porre le condizioni per la sua corretta attuazione, individuando fra i suoi principi ispiratori quello di garantirne la qualità degli interventi non già in termini di eccellenza, ma di ottimale risposta alle esigenze ed ai bisogni della collettività. L’auspicio è quello di uniformarsi a criteri di efficienza e di efficacia, secondo procedure improntate a trasparenza, correttezza e tempestività, nel rispetto del diritto comunitario e della libera concorrenza tra gli operatori.
L’alto contenuto etico-sociale della legge emerge dalla lettura dell’art.1, che mette in evidenza come il processo che porta alla realizzazione/gestione di un’opera pubblica si debba basare su principi che tendano al soddisfacimento dei bisogni di tutti, operando all’interno delle reali disponibilità di risorse economiche.
Le novità introdotte riguardano molti aspetti del processo delle costruzioni civili e visto come gli operatori del settore, pubbliche amministrazioni per prime, necessitino d’esperienze che li supportino nella corretta attuazione, nasce la necessità di applicarle a casi di studio reali significativi che contribuiscono a diffondere la conoscenza dei principi ispiratori della riforma e al raggiungimento di obiettivi prefissati.
Nel momento in cui è nata la possibilità di prendere a riferimento per una contributo fattivo il complesso SIEMENS di Fauglia in Provincia di Pisa, che stava nell’occasione ampliando i suoi stabilimenti industriali, è sembrato importante correlare quanto si stava attuando e quanto previsto in fase di programmazione e metaprogettazione.
L’azienda SIEMENS costituisce un’entità multinazionale che, vista l’espansione che ha avuto nell’ultimo decennio (vedi gli stabilimenti di S. Piero a Grado e lo stesso di Fauglia), è arrivata ad assumere all’interno della provincia pisana un ruolo importante sotto il profilo economico e sociale, come testimoniato dall’entità dell’offerta lavorativa. Nello stesso tempo, la direzione di stabilimento si è dimostrata interessata a intraprendere un’attività che prevedesse un confronto fra due diversi approcci alla progettazione e che consentisse di creare una linea guida per la corretta definizione dei dati di ingresso alla progettazione.
Il presente lavoro si pone quindi come un’esperienza dai forti contenuti economici e sociali, rigurdante una realtà significativa della Provincia di Pisa.


2. Il “Documento preliminare all’avvio della progettazione”: strumento cardine del nuovo ordinamento in materia di lavori pubblici

Il nuovo ordinamento in materia di lavori pubblici che fa capo alla legge n.109/94, introduce novità rilevanti nei contenuti, nelle figure, nei metodi e nelle procedure adottate al fine di assicurare la rispondenza delle opere pubbliche ai reali bisogni della collettività.
Motore del nuovo processo è il Responsabile del procedimento RP(1)project manager – interprete delle esigenze del committente-utilizzatore che si fa carico dell’intera commessa.
Compete a lui la redazione del Documento preliminare all’avvio della progettazione -Dpp- che contiene gli obiettivi, le esigenze, le prestazioni attese, i vincoli, i requisiti ed i tetti delle risorse economiche che si intende investire nell’iniziativa presa in considerazione, sia per la produzione, sia per la gestione dell’opera nel ciclo di vita per essa ipotizzato.

Il Dpp così come previsto all’art.15, commi 4 e 5 del regolamento generale di attuazione deve contenere le indicazioni riguardanti:
a) situazione iniziale;
b) obiettivi generali e strategie per raggiungerli;
c) esigenze e bisogni del committente;
d) regole e norme tecniche da rispettare;
e) vincoli di legge;
f) funzioni;
g) requisiti;
h) attività ed unità ambientali;
i) fasi della progettazione da sviluppare e tempi di svolgimento;
j) elaborati grafici e descrittivi da redigere;
k) limiti finanziari da rispettare per la produzione e la gestione nel ciclo di vita;
l) sistema di realizzazione;
m) tempi di realizzazione.

Un documento così concepito assume una grande valenza perché racchiude tutti i dati di ingresso che i progettisti devono rispettare per soddisfare le esigenze del committente e dell’utilizzatore finale e per il RP chiamato a svolgere la validazione del progetto.


3. Il metodo adottato: l’analisi del valore

Il regolamento di attuazione all’art.15, comma 11, cita: “La redazione dei progetti delle opere o dei lavori complessi ed in particolare di quelli di cui all’articolo 2, comma 1, lettere h) ed i), è svolta preferibilmente impiegando la tecnica dell’‘analisi del valore’. In tale caso le relazioni illustrano i risultati di tali analisi”.

L’analisi del valore (Av) – value analysis - è un’attività organizzata di gruppo svolta per conto del committente e/o utilizzatore finale di una entità (progetto, prodotto o servizio) da esperti di varie discipline e da non esperti, sotto la guida di un coordinatore, esperto Av. Tale attività consiste nell’individuare gli ambiti di maggiore incidenza funzionale dell’entità presa in esame, nel definire le funzioni e selezionare quelle necessarie richieste (primarie), in grado di soddisfare le esigenze espresse ed implicite del committente e/o utilizzatore finale e nel suggerire, in rapporto agli indici di valore delle funzioni, soluzioni alternative a quella esaminata contenendo il costo globale nei limiti compatibili con i livelli prestazionali richiesti e all’interno delle risorse disponibili per produrre e gestire l’opera nel ciclo di vita per essa ipotizzato.
L’indice di valore di una funzione è definito invece come il rapporto fra il valore d’uso o utilità W che viene attribuito ad una funzione ed il costo di produzione o globale C del componente che esplica la funzione presa in esame V=W/C.

Con l’applicazione di Av si può verificare la completezza e l’efficacia del progetto ed arrivare alla validazione dello stesso in rispondenza agli input iniziali forniti e contenuti nel Dpp.
Le attività svolte da un gruppo Av si possono elencare come di seguito:
a) attribuire un indice di valore alle funzioni esplicate dalla soluzione proposta dai progettisti;
b) preventivare il costo globale (Cg) dell’opera

Cg=Ci + (Cge x n x f) + Cf x f’

dove:
Cc: costo di produzione (spese di promozione, di progettazione, di costruzione, tecniche, utile dell’imprenditore)
Cm: costo di gestione nel ciclo di vita ipotizzato
Cf: costo finale come costo per la dismissione, per il ripristino funzionale o il cambio di destinazione d’uso, o valore residuo nel caso si abbia un ricavo dalla vendita dell’entità Cm e Cf attualizzati al momento dell’entrata in esercizio n: numero di anni di ciclo di vita ipotizzato
f, f’: fattori di attualizzazione dei costi differiti
c) proporre soluzioni alternative con maggiore indice di valore.


4. La programmazione degli interventi: il preventivo economico-finanziario

La 109/94 nell’articolo 4, comma 16, introduce un riferimento economico che viene adottato per vigilare, ma al quale si potrà ricorrere anche per preventivare l’entità dell’investimento da mettere in gioco per la realizzazione di un’opera è il “costo standardizzato per tipo di lavoro in relazione a specifiche aree territoriali” la cui determinazione sarà di indubbia utilità anche per chi è chiamato a programmare le iniziative (responsabile del procedimento), a compiere le scelte (committente) ed a chi è chiamato a verificare la rispondenza fra gli elaborati del progetto ai contenuti del Dpp.
Nella stesura del programma triennale, e nel successivo elenco annuale, è determinante un’esatta conoscenza della stima dei costi dei lavori pubblici per la buona riuscita dell’iniziativa e per conoscere con esattezza quale investimento si deve mettere in preventivo. A tal proposito, la legge prevede che nel Dpp sia riportata fra l’altro l’indicazione riguardo ai “limiti finanziari da rispettare e della stima dei costi e delle fonti di finanziamento”(2).
Prendendo in esame un intervento da realizzare e le n unità funzionali che rendono il servizio richiesto, assunto come riferimento per l’unità funzionale ima, il fruitore imo, si definisce “costo standardizzato imo per ogni fruitore (Csi)” il prodotto di due fattori: il primo costituito da una misura di un elemento fisico significativo della costruzione (mc. di costruzione o mq. di superficie pavimentata) e il secondo costituito dal costo di produzione a unità di misura del parametro preso a riferimento (mc. o mq.), relativamente all’ambito della costruzione di cui all’unità funzionale ima presa in esame.

LA FORMULA DEL COSTO STANDARDIZZATO

Il costo standardizzato, per unità funzionale ima, con riferimento al fruitore imo è dato dalla seguente formula:

Csi= (misura dell'elemento fisico di riferimento dell'unità funzionale ima : N° fruitori dell'unità funzionale) x (costo di produzione relativo all'unità funzionale ima : misura dell'elemento fisico di riferimento dell'unità funzionale ima)

Il costo standardizzato totale medio CSm di opere omogenee per territorio, categoria, dimensione e prestazioni attese è pertanto dato da:

Il costo standardizzato totale CSt di opere omogenee, sarà quindi dato da:

Dove:
Csi=costo a fruitore dell'unità funzionale ima
fi=numero fruitori dell'unità funzionale ima
n=numero delle unità funzionali dell'opera
k1=coefficiente dell'area geografica in cui l'opera sarà realizzata
k2=coefficiente della categoria dell'opera (edificio, strada, ponte, ecc.)
k3=coefficiente funzione della “dimensione” dell'opera
k4=coefficiente funzione delle prestazioni attese

da Pier Luigi Maffei, Più facile programmare l’investimento con l’aiuto del costo standardizzato, “Edilizia & Territorio”, n. 36/1999.

Il primo fattore del costo standardizzato verrà a costituire la base scientifica per verificare la “qualità” degli standard assunti mentre per la determinazione del secondo fattore, relativo al costo di produzione unitario riferito all’unità funzionale, si dovrà tenere conto dei seguenti aspetti:
a) dislocazione geografica; in rapporto alla presenza o meno in sito di materie prime, centrali di betonaggio, pozzi, acquedotti, che influenzano il costo dei mezzi di trasporto;
b) infrastrutture locali; incidenti anch’esse sul costo di trasporto;
c) costo dell’energia;
d) costo del lavoro;
e) situazione economico- finanziaria dell’ente committente e del gestore e dalla possibilità o meno di disporre di capitali propri o di ricorrere a istituti di credito per il prestito;
f) attività metaprogettuale, progettuale, esecutiva e gestionale in quanto direttamente proporzionati all’importo delle opere.
Il costo standardizzato, nelle opere pubbliche, è utile in fase di programmazione per preventivare il loro costo in relazione alle funzioni esplicate e può essere assunto nel Dpp come vincolo per i progettisti. Esso può rappresentare pertanto il parametro di riferimento nell’eventuale attività di verifica in fase di progettazione.


5. Il caso di studio

L’iter previsto dalla 109 integrata è stato applicato all’ampliamento dello stabilimento SIEMENS di Fauglia (Pi).
Studiando le metodologie ed il percorso intrapreso dall’azienda tedesca è stato possibile trovare i punti di contatto e le analogie fra i due approcci e stabilire gli obiettivi da perseguire:

Obiettivi del lavoro
1. Redazione del documento preliminare all’avvio della progettazione – Dpp;
2. Verifica della completezza e rispondenza degli elaborati progettuali ai contenuti del Dpp con Av;
3. Proposte progettuali a parziale modifica e/o integrazione della soluzione adottata.


5.1. Redazione del Dpp

Per arrivare alla stesura del Dpp si è dovuto compiere un procedimento a ritroso, in quanto la proposta progettuale, era già stata formulata ed assumeva i connotati di una progettazione definitiva. Si è allora resa necessaria un’accurata rilettura degli elaborati progettuali ed una rielaborazione dei dati e dei vincoli iniziali che il committente aveva fornito al gruppo dei progettisti, fra i quali i più rilevanti sono stati quelli formulati dalla SIM (Siemens Immobilien Management), un gruppo di consulenza interno all’azienda con sede a Monaco di Baviera, con il compito di supportare le singole direzioni di stabilimento durante le fasi di progettazione, costruzione e gestione, degli insediamenti Siemens in Europa. Le strategie e gli obiettivi principali hanno trovato la loro collocazione in un masterplan redatto dai tecnici SIM, che per i progettisti è risultato, sotto alcuni aspetti, di difficile lettura poiché nascondeva numerose esigenze non direttamente espresse.
Il lavoro analitico svolto, ha consentito di enucleare le esigenze e di stabilire quali input iniziali sarebbero dovuti essere consegnati ai progettisti prima dell’inizio della progettazione preliminare.
L’aspetto più interessante, giustificabile per il carattere privato dell’intervento, ha riguardato la carenza di informazioni circa l’entità dei tetti economici da rispettare per costruire e gestire l’opera nel ciclo di vita ipotizzato. In linea a quanto previsto dalla 109/94 integrata che, con l’introduzione del costo standardizzato per tipo di lavoro in relazione a specifiche aree territoriali, si prefigge attraverso l’Osservatorio dei lavori pubblici di creare delle banche dati per le varie categorie di opere, si è cercato di trovare il secondo fattore del costo standardizzato per ambiti funzionali omogenei. Dallo studio delle attività(3) sono state determinate le unità ambientali (UA)(4), insiemi di attività compatibili, dalle quali con l’inserimento dei requisiti dimensionali e tecnologici si è giunti alla determinazione delle aree funzionali omogenee(5) (AFO). Per ogni AFO è stato poi determinato, con l’ausilio delle tecniche estimative, il costo di costruzione indicizzato per unità di superficie così come riportato nella seguente tabella.

Ambiti (AREE)
Funzionali omogenei – Afo
Superficie (MQ)
Costo di costruzione

Costo al mq.

Area UFFICI P.T.
350,76
L. 509.555.940
L. 1.452.720
Area UFFICI P.P.
295,83
L. 405.015.843
L. 1.369.083
Area O. SPACE P.P.
853,73
L. 1.108.851.486
L. 1.298.832
Area MENSA
188,94
L. 184.197.706
L. 974.900
Area RISTORO
99,82
L. 158.769.044
L. 1.590.553
 Area SPOGLIATOI
200,23
L. 125.042.503
L. 624.494
Area SERVIZI
136,47
L. 357.402.355
L. 2.618.908
Area HALL
208,24
L. 508.085.097
L. 2.439.902
Area PROD. C.R.
1348,32
L. 2.180.541.341
L. 1.617.228
Area MAGAZZINO
1441,6
L. 1.571.166.135
L. 1.225.448
Area LOCKER
138,96

L. 170.288.227

L. 693.664
COLL. EDIFICI
53,55
L. 130.457.196
L. 2.436.175
Aree ESTERNE
8410,89
L. 1.326.119.847
L. 157.667
TOTALI
13727,34
L. 8.735.493.100
L. 636.357

5.2. Verifica e rispondenza degli elaborati progettuali ai contenuti del Dpp
Successivamente alla redazione del Dpp, secondo quanto stabilito dall’ordinamento in materia di lavori pubblici ed in particolare dagli articoli 46 e 47 del regolamento generale di attuazione, si è effettuata la “verifica del progetto preliminare” e la “validazione del progetto” consistente nel controllo della rispondenza degli elaborati grafici e dei contenuti degli stessi a tutti i punti del Dpp, che riuniva in sé tutti gli elementi atti a garantire l’attitudine a soddisfare gli obiettivi, le esigenze e le prestazioni attese dalla committenza con il richiesto grado di soddisfacimento sociale, ambientale ed economico.
Tale verifica ha dato un esito estremamente positivo, e questo perché le informazioni e gli input forniti ai progettisti sono risultati numerosi e interdisciplinari, anche se non concentrati durante la fase di metaprogettazione, ma distribuiti durante tutta la fase del processo dalla progettazione e, in qualche episodico intervento, in fase di realizzazione.
L’esempio concreto dell’ampliamento dello stabilimento SIEMENS è la dimostrazione di come, fissando con precisione e puntualità i dati di ingresso alla progettazione, si riesca ad ottenere un prodotto che soddisfi le esigenze della committenza/utenza, stando all’interno delle risorse messe a disposizione. Presi a riferimento i risultati ottenuti con l’approccio SIEMENS, che rappresenta un committente privato con notevole sensibilità alle procedure di ottimizzazione dei processi realizzativi, è evidente come l’iter prefigurato dalla 109/94 si prefigga di raggiungere come obiettivo primario quello di garantire la qualità, l’efficienza, l’efficacia, il rispetto dei tetti economici preventivati ed i tempi di realizzazione espressi in un cronoprogramma, secondo principi improntati a trasparenza e correttezza nella programmazione, nella progettazione, nella realizzazione e nella gestione delle opere pubbliche.

5.3. Proposte progettuali a parziale modifica e/o integrazione della soluzione adottata
L’attività dei progettisti è stata svolta seguendo le precise direttive del committente, così che non si è reso necessario proporre soluzioni alternative per quanto attiene gli aspetti tipologici ed architettonici.
Analizzate e ridefinite le funzioni si è così deciso di proporre due soluzioni alternative: la prima riguarda l’assetto planivolumetrico elaborato dalla SIM; la seconda, ottenuta con l’analisi del valore come strumento di supporto alle decisioni, consiste nell’adozione di un materiale diverso da quello previsto dai progettisti per la pavimentazione dell’area funzionale omogenea denominata “cleanroom”.
Entrambe le proposte sono documentate nella relazione di lavoro e nei relativi elaborati grafici.

Note

(1) L'art.7 della 109/94 integrata introduce la figura del responsabiule unico del procedimento, ne stabilisce i requisiti e ne formula le funzioni.Su
(2) DPR 554/99 Art.15, comma 5 UNI 10838: Attività dell'utente, atti o azioni svolte dall'utente finale dell'edificio per le quali si richiede l'individuazione di uno spazio.Su
(3) UNI 10838: Unità ambientale UA, raggruppamento di attività dell'utente, derivanti da una determinata destinazione d'uso deel'organismo edilizio, compatibili spazialmente e temporalmente fra loro.Su
(4) Aree funzionali omogenee (AFO), sono costituite da unità spaziali, così come definite dalla UNI 10838 porzioni di spazio fruibile destinate allo svolgimento delle attività di una unità ambientale, che costituiscono un insieme funzionalmente, tecnologicamente e costruttivamente autonomo.Su
(5) Metaprogettazione, fase che precede la progettazione durante la quale si fissano i requisiti che dovrà possedere il prodotto e che nel caso di progetto edilizio vede la messa a punto delle attività e delle unità ambientali.Su

Illustrazioni Su

© Giovanni Armillotta, 2001