UN FORUM PER ROVIGO
Il Forum Sociale Polesano è
una realtà che raggruppa diverse associazioni laiche, gruppi
dell’associazionismo cattolico, militanti di rifondazione comunista e dei verdi
e singole personalità, unite da un denominatore comune:la volontà di impegnarsi
in prima persona su tematiche rilevanti che riguardano il destino dell’umanità
e del pianeta in cui essa vive, seguendo un approccio alternativo alle attuali
concezioni liberistiche che privilegiano invece le logiche del mercato. Il
Forum è una “piazza” aperta a tutti
coloro che condividono l’idea di un mondo diverso non più dominato da tali
logiche, all’insegna del motto: “un altro mondo è possibile”.
Come tutti i forum nati in
altre realtà d’Italia è una filiazione diretta dell’esperienza del GSF che
rappresenta il momento più alto dell’incontro di realtà spesso non comunicanti
fra di loro, seppure impegnate con strumenti, culture e mentalità diverse al
raggiungimento degli stessi obiettivi.
Il Forum è anche un punto di
approdo e una scommessa. Un momento di approdo
perché per molte organizzazioni
della sinistra non istituzionale e di movimento ha rappresentato la fine di
un’idea della lotta politica come lotta per il potere, per affermare invece l’idea
della lotta come strumento per
l’estensione dei diritti ,trovando momenti di convergenza con associazioni
laiche e cattoliche che provenivano da percorsi differenti. Una scommessa
poiché mettendo insieme pezzi di storie ,sensibilità ed anche visioni del mondo
diverse si propone di valorizzare le diversità
per farne una ricchezza, superando la logica dell’esclusione e dell’egemonia.
Non esistono statuti o
gerarchie. Il forum si riunisce settimanalmente e sebbene la metodologia
di lavoro e d’intervento vivano
ancora la fisiologica incertezza di una fase costituente, è stato già in grado
di organizzare diverse iniziative come i concerti contro la guerra al Mexico e
Nuvole e la manifestazione contro la guerra a Rovigo culminata con la
proiezione del film Junk di Emercency
Le tematiche trattate
riguardano la pace, i diritti dei
migranti, la sanità come diritto universale e non come variabile economica
,l’ambiente come patrimonio collettivo da tutelare e da difendere e non già
come risorsa subordinata alle logiche d’impresa, i diritti del lavoro, inteso
come insieme di garanzie e di tutele non assoggettabili al mercato, la
globalizzazione intesa come globalizzazione dei diritti e non unicamente come
libera circolazione delle merci a tutto vantaggio dei paesi più ricchi o
come appiattimento ed omologazione.