Viaggio cosmico


Solo per fare qualcosa di diverso

Un patchwork di pensieri

Un collage di parole

Potrei chiudermi in un universo

Solo di sole

Nella mia torre di avorio indiano

Dopo aver imboccato

La via del mio Karma

Contromano.

Un istante a Venezia

Breve pioggia di secondi

Attraverso la Via Lattea di una cultura lontana

E mi assopisco dentro il vaporetto

Per un passaggio stupendo

Oltre alle colonne d'Ercole,

Oltre la Fifth Avenue,

Fino alla Nube di Magellano e ritorno

Curioso di scendere alla prossima fermata

Sempre ridendo...

Doppia eventualità:

Naufragio in libreria

Per smarrire il tempo ritrovato,

Malgrado Proust,

In un oceano verboso

Di sensazioni stirate

Di prese di coscienza spiegazzate

Prima distrutte e poi recuperate

Dentro il cestino della carta straccia

Oppure:mio malgrado,la bonaccia

Mi spiaggia sulla seggiola di un bar

Della Piazza San Marco

Per un aperitivo distratto da osservazioni

Di turisti e di piccioni

Simili e ridondanti

In un intreccio invivibile di sogni

Che i due Mori,implacabili,affacciati,

Incidono nel tempo a martellate.

Il mio Ego dormiente si tuffa nelle note di Chopin

Ma la mia volontà mi burla,fuggendo

Tra le calli addormentate

Dei giorni che verranno,

Sempre ridendo.

(Così,a modo mio,amo Venezia).

(1996)


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