PATOLOGIE RESPIRATORIE
Le compromissioni della funzione respiratoria, sono importanti almeno quanto quelle della funzione cardiocircolatoria, poiché, come già abbiamo visto, le due sono strettamente collegate. La più frequente alterazione del respiro si chiama dispnea (quella che viene comunemente chiamata crisi respiratoria o insufficienza respiratoria). Con questo termine si intende la respirazione difficoltosa e faticosa.
Tale sintomo è associabile a numerose patologie di origine assai differente.
Lattività respiratoria rappresenta una delle funzioni vitali del nostro organismo, consentendo lapporto di ossigeno (O2) e leliminazione di anidride carbonica (CO2).
E perciò necessario che il soccorritore si soffermi sempre a valutare con attenzione la funzione respiratoria ( è parte integrante dellABC!!!).
CAUSE DI DISPNEA |
RESPIRATORIE:
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CARDIORESPIRATORIE:
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TOSSICHE O METABOLICHE
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VASCOLARI
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ALTRE
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La dispnea può essere di diversa espressione:
VALUTAZIONE
PAZIENTE COSCIENTE |
PAZIENTE NON COSCIENTE |
Valuta:
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In questo
caso la dispnea può essere descritta dai presenti
("faceva fatica a respirare") oppure
rilevate osservando il paziente rantolante o cianotico e
con alterazioni del ritmo o della FR
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In ogni caso, raccogli informazioni:
Ricorda : tutti i pazienti in stato di coma sono da considerarsi a rischio respiratorio per: caduta della lingua, vomito, bradipnea grave fino allarresto respiratorio.
IN PRESENZA DI:
ALLERTA SEMPRE IL MEZZO DI SOCCORSO AVANZATO!
PRINCIPALI QUADRI CLINICI
Pur essendo la dispnea e le alterazioni del respiro sintomi comuni a numerose patologie, è utile chiarire alcuni aspetti relativi a due singoli quadri patologici, di frequente riscontro:
l edema polmonare acuto e le crisi di asma bronchiale.
EDEMA POLMONARE ACUTO
LEdema polmonare acuto (EPA) è un ristagno di sangue nel circolo polmonare, caratterizzato dalla formazione e dallaccumulo di liquido sieroso allinterno degli alveoli polmonari, con conseguente compromissione dellattività respiratoria (fino a morte per annegamento!!!). Colpisce solitamente le persone di età superiore ai 60 anni, soggette a cardiopatia ischemica (cioè dovuta a ischemie del miocardio) o ipertensiva (cioè caratterizzata da elevati valori di PA). Insorge prevalentemente di notte. Può avere anche origine tossica (overdose da oppiacei).
CAUSE
La principale causa di EPA è linsufficienza ventricolare sinistra (cosiddetto scompenso cardiaco), per la quale il cuore non pompa più a dovere sangue in circolo. Il sovraccarico di lavoro del ventricolo sinistro si ripercuote a monte, e cioè sul circolo polmonare.
Può essere anche portata da fenomeni di natura tossica come loverdose da eroina.
SINTOMI CARATTERISTICI
IN PRESENZA DI:
ALLERTA SEMPRE IL MEZZO DI SOCCORSO AVANZATO!
ASMA BRONCHIALE
È una sindrome caratterizzata da ostruzione dei bronchi e dei bronchioli, imputabile allo spasmo (contrazione) della muscolatura bronchiale con edema (gonfiore) della mucosa e eccessiva produzione di muco, che rende così difficile il passaggio dellaria nella fase espiratoria.
CAUSE
Lasma può essere:
La crisi asmatica può riconoscere alcuni fattori scatenanti, quali la presenza di allergeni (spesso stagionali) o irritanti (fumo, smog), gli stress fisici, lassunzione di alcuni farmaci.
SINTOMI
IN PRESENZA DI:
ALLERTA SEMPRE IL MEZZO DI SOCCORSO AVANZATO!
TRATTAMENTO DELLA DISPNEA
Sul posto:
PAZIENTE COSCIENTE:
PAZIENTE NON COSCIENTE:
In ambulanza:
PAZIENTE COSCIENTE:
PAZIENTE NON COSCIENTE:
NOTA: LOSSIGENOTERAPIA
LOssigeno (O2) è lunico farmaco che noi, soccorritori non professionisti, siamo autorizzati a somministrare ai pazienti: infatti lossigeno rappresenta un medicinale a tutti gli effetti, poichè è dotato di effetti terapeutici e di potenzialità tossiche. Lunica differenza sta nel modo di somministrazione. Questo gas infatti si somministra, come sappiamo, per inalazione tramite naso o bocca, ma non bisogna dimenticare che un ossigenoterapia non proporzionata alle reali necessità del paziente può produrre, in alcuni casi, danni seri fino a costituire pericolo per la vita del paziente.
La somministrazione di tale farmaco deve perciò essere soppesata caso per caso, a seconda delle necessità di ciascun paziente.
In generale, senza la presenza del medico, è conveniente non somministrare mai elevate concentrazioni di ossigeno e con le modalità riportate nelle tabelle, affinchè la terapia sia efficace e non dannosa.
RICORDA: LA SOMMINISTRAZIONE DI OSSIGENO NON SOSTITUISCE MAI LE MANOVRE DI DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE E DI VENTILAZIONE CON PALLONE AMBU (Che hanno la priorità)!
Caratteristiche dei dispositivi terminali per lossigenoterapia
Vantaggi |
Svantaggi |
Precauzioni e limitazioni |
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1. Cannula
nasale (occhiali) |
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2.
Maschera Semplice |
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In linea di massima, tutti i sistemi capaci di erogare basse concentrazioni (occhiali) possono essere utilmente impiegati in caso in cui sia necessario limitare la concentrazione di ossigeno (somministrazioni prolungate, bambini piccoli, malattie respiratorie croniche); i sistemi ad alta concentrazione (maschera semplice) sono indispensabili ogni qualvolta lerogazione di ossigeno costituisca uno degli elementi essenziali del trattamento delle patologie (dispnee in pz. con EPA, IMA, gravi traumi, stati di shock, intossicazioni per inalazione, quasi annegati).
Impiego consigliato dei dispositivi per ossigenoterapia
Tipo |
Flusso O2 (l/min) |
Concentrazione inspiratoria O2 (%) |
Indicazione clinica |
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1 2 3 4 5 |
21-24 24-28 28-34 31-38 32-44 |
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5-6 6-7 7-8 |
40 50 60 |
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