SVIZZERA
(Breve storia della...)
Milano 1994. Nell'agosto del 1291, tre piccolissimi paesi alpini dagli strani nomi di Svitto, Uri e Unterwaldo stipularono a Gruetli, sulle rive di quello che ora viene chiamato lago dei Quattro Cantoni, un patto d'alleanza e mutua assistenza. Era l'embrione di quella che sarebbe diventata la Confederazione Elvetica, la patria del federalismo e uno dei paesi europei la cui storia é meno conosciuta fuori dai suoi confini. Mitizzata da più parti e oggetto di forti pregiudizi da altre, la Svizzera ha invece una storia assai complicata, per nulla pacifica e molto interessante, anche per le sue contraddizioni. Come quella di essere stata spesso all'avanguardia nella pratica della democrazia diretta (le assemble dei cittadini o l'abbondantissimo uso dei referendum) e al tempo stesso in forte ritardo in altri campi, come quello della concessione del voto alle donne. Un libro come il recente "Storia della Svizzera", scritto dallo storico e giurista Emilio R. Papa, é quindi una lettura non solo piacevole e interessante, ma anche utile sia per capire meglio un nostro vicino un pò particolare sia per rendersi conto di che cosa (e di come ci si é arrivati) veramente é il federalismo, di cui oggi tanto si parla (e straparla) anche da noi in Italia. Ai tre cantoni originari, a cui già Federico II di Svevia aveva concesso il privilegio di dipendere direttamente dall'impero invece che dalla vicina e minacciosa casata degli d'Asburgo (del periodo é il mitico Guglielmo Tell), anch'essa originaria di una zona che ora fa parte dell'attuale Svizzera, altri (Lucerna, Zurigo, Glarona, Zugo e Berna) si aggiunsero nel Trecento, formando così una confederazione di otto cantoni.
Non si trattava però di uno stato federale nel senso moderno del termine, ma piuttosto di un'associazione di comunità semilibere e un'alleanza difensiva contro i comuni nemici, soprattutto gli Asburgo, che nel frattempo si erano rafforzati sia conquistando altri territori (tra cui l'Austria) che occupando a varie riprese il trono imperiale. Dopo varie sconfitte militari, gli Asburgo rinunciarono definitivamente ai loro diritti feudali sulla confederazione nel 1474. Nel corso dei secoli successivi, altri cantoni aderirono via via alla confederazione, ma a un vero stato federale non s'arrivò che nel secolo scorso, non senza essere passati per varie guerre intestine (che contribuirono anche a temprare la forza dei mercenari svizzeri, una delle maggiori risorse del paese per molti anni), contro potenti vicini (come Carlo il Temerario di Borgogna) e religiose, particolarmente nel Cinquecento quando lo stesso Zwingli, il celebre riformatore di Zurigo, cadde sul campo di battaglia di Kappel combattendo contro i cantoni cattolici. In Svizzera, ebbe gran seguito e successo Calvino, il grande riformatore francese il cui nome é rimasto indissolubilmente legato alla città di Ginevra.
La completa libertà della Svizzera dal Sacro Romano Impero fu sancita dai trattati di Westfalia nel 1648. Dopo essere stata scompaginata dalla bufera napoleonica e da un'altra guerra civile e religiosa (Sonderbund), solo a partire dalla costituzione del 1848 la Svizzera cominciò ad assumere i connotati di moderno stato federale con poteri centrali per gestire unitariamente vari campi d'interesse comune e poteri cantonali e comunali per le particolarità di ogni comunità locale. Il "miracolo" svizzero della neutralità e dell'unità nella diversità é  attualmente composto da un mosaico, grande 41.285 km quadrati e abitato da quasi sette milioni di persone (con percentuali di stranieri anche superiori al 20%), di 26 cantoni (considerando anche i semicantoni). Vi si parlano quattro lingue nazionali (tedesco, francese, italiano e romancio), ma si potrebbe dire cinque, considerando che il tedesco parlato in Svizzera é assai diverso da quello scritto. Vi si praticano due grandi religioni (cattolica e protestante) più altre minori. Un miracolo (anche economico) sì, ma conquistato a duro prezzo in vari secoli e non esente, come tutte le cose umane, da problemi (come quello della preponderanza dei cantoni tedeschi), che però e naturalmente sono pallida cosa se confrontati agli italiani.
Giuseppe Serpagli
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