Milano 1994. Dopo una lunga malattia che forse se ben curata dall'inizio non sarebbe stata letale, il 9 gennaio 1873 moriva in una cittadina del Kent un esiliato francese d'una sessantina d'anni e di non grandi possibilità economiche. Le esequie furono relativamente modeste e non ebbero carattere d'ufficialità. Le sue spoglie non furono mai più riportate nel paese d'origine. Epppure, solo qualche anno prima, quell'uomo dall'aspetto bonario e abbastanza insignificante era ancora uno dei grandi della terra e, col nome di Napoleone III, si poteva fregiare del titolo di imperatore dei francesi "per grazia di Dio e volontà della nazione". Figlio di un fratello di Napoleone I e di Ortensia di Beauharnais, figlia di primo letto di Giuseppina, sposata in seconde nozze al primo imperatore dei francesi, Luigi Napoleone era nato a Parigi nel 1808 in pieno primo impero. Un racconto molto interessante (e riuscitissimo nella sua mescita del politico e del privato) degli splendori e delle miserie di quest'uomo simpaticamente umano e fin troppo bistrattato (anche in patria dove non tutti riescono a perdonargli il grande disastro finale... dopo tanta "grandeur" da lui elargita a piene mani alla Francia) lo si può ora leggere nella bella biografia "Napoleone III", scritta da Franz Herre, lo storico tedesco già autore di altre riuscite biografie storiche.
Dopo la caduta del grande zio, quasi tutti i primi due terzi della vita di Luigi Napoleone furono passati in esilio. Prima con la madre Ortensia nel castello di Arenenberg nel cantone svizzero di Turgovia, dove fece pratica militare e arrivò al grado di capitano dell'artiglieria svizzera. Poi in giro per il mondo, in più lontani esili (Brasile, Stati Uniti, Inghilterra) o a cospirare a favore degli ideali dei nascenti nazionalismi (in Italia si fece carbonaro e partecipò ai moti di Romagna del 1830/1) o a cercare di provocare, in nome del partito bonapartista, insurrezioni contro i diversi regimi monarchici susseguitisi in Francia dal 1815 al 1848. Durante questo periodo poté anche risiedere in Francia, ma da carcerato nel forte di Ham. Le rivoluzioni che sconvolsero gran parte dell'Europa nel 1848 fecero girare la ruota della fortuna a suo favore. Rientrato in Francia, riuscì ad avere un seggio nell'Assemblea della seconda repubblica e poi - con abili manovre politiche, un colpo di stato e due plebisciti - a diventare prima presidente della repubblica e in seguito (1852) imperatore.
Uno degli imperi più sfarzosi della storia, quello di Napoleone III si presta a molte possibilità di critica dalla prospettiva dei "massimi sistemi". Da punti di vista più pragmatici, invece, ebbe anche molti meriti. Favorita anche da periodi di congiunture favorevoli, la crescita dell'economia francese fu notevole in tutti i settori e di essa beneficiarono un pò tutti gli strati sociali (sempre secondo i parametri del tempo). Molto meno guerrafondaio dello zio, Napoleone III partecipò a sole tre guerre, di cui due "minori" e vittoriose (Crimea e campagna d'Italia a fianco del Piemonte, che fruttò alla Francia Nizza e la Savoia), a parte le conquiste e i consolidamenti coloniali. In campo culturale (ma gran parte degli artisti più iinsigni gli furono ostili) la Francia primeggiò nel mondo e Parigi subì quella profonda e straordinaria trasformazione urbanistica (voluta da Napoleone III e realizzata sotto la guida del barone Haussmann) che ancora oggi rimane una delle glorie più evidenti del secondo impero. Grande ammiratore (contraccambiato anche quando non era ancora al potere) del gentil sesso, Napoleone III, che quasi tutte le corti europee consideravano un parvenu, dovette accontentarsi di sposare Eugenia di Montijo, un'aristocratica spagnola per altro assai bella.
Fallita miseramente nel 1867 la sua impresa di costituire in Messico un regno cattolico retto da Massimiliano d'Asburgo, andò invece a buon fine un'altra grande impresa, finanziata e voluta in gran parte dalla Francia: l'apertura del canale di Suez (1869). Il suo governo da autoritario si era via via trasformato in liberale e poi parlamentare. Ancora molto popolare nella primavera del 1870, la sua caduta avvenne solo qualche mese dopo (estate) e fu totale per via dell'esito disastroso della guerra dichiarata (per motivi piuttosto futili) dalla Francia alla Prussia di Bismarck. Non appena Napoleone III fu fatto prigioniero dai prussiani a Sédan, a Parigi fu proclamata la terza repubblica (a cui seguirono l'invasione prussiana, la Comune, ecc.). Dopo circa sei mesi di decorosa prigionia in Germania, all'imperatore decaduto fu concesso di raggiungere la moglie in Inghilterra... e di uscire dall'attualità storica.
Giuseppe Serpagli
NAPOLEONE III
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