Milano 1990. Una caratteristica, all'apparenza un pò frivola, della storia di Francia é rappresentata dal ruolo che vi svolsero alcune grandi favorite reali. In tutti i tempi e paesi vi sono stati sovrani e altri capi di Stato con amanti, ma da nessuna altra parte - o quasi - il ruolo di queste ultime é stato "istituzionalizzato" (o il suo esercizio si é ripetuto così tante volte) come in Francia. E il loro ruolo ha spesso oltrepassato il confine del privato per assumere connotati politici veri e propri, come nei casi - tra gli altri - di Diana di Poitiers (Enrico II) o della  marchesa di Pompadour (Luigi XV). 
Tra la schiera delle altre che il più delle volte si limitarono a innalzare materialmente se stesse e i loro clan, spicca la marchesa di Montespan, seconda grande favorita del Re Sole. La storia di Françoise Athénais de Rochechouart Mortemart, marchesa di Montespan, si può ora leggere nell'interessante biografia "Madame de Montespan" di Michel de Decker, recentemente pubblicata anche in italiano.
Nata nel 1640 da nobile famiglia di antico lignaggio, Françoise ricevette un'ottima educazione nel convento di Saintes, in cui restò dall'età di dieci anni a quella di diciotto. Quando uscì dal convento era un vera bellezza e nel 1663 divenne marchesa di Montespan sposando -  pare per amore - il giovane Pardaillard de Gondrin, duca d'Antin. Dal matrimonio nacquero due figli. In quel periodo, Luigi XIV, sposato con Maria Teresa di Spagna (dalla quale ebbe sei figli), aveva la sua prima grande favorita ufficiale, la dolce Luisa di La Vallière, dalla quale ebbe quattro figli. Ben sistemata a corte, poco a poco Françoise prese il posto di Luisa (la quale poi si fece carmelitana e visse santamente il resto della sua lunga vita) nel cuore e nei sensi del gran re, un vero sultano (con numerose altre amanti, oltre le favorite ufficiali) che talvolta diventava padre quasi contemporaneamente di eredi ufficiali e di bastardi, quasi tutti poi legittimati e nobilitati.
La Montespan, il cuo dominio assoluto sul re durò per circa un decennio a partire dal 1667, gliene diede sette. Amante delle arti (protesse anche Molière) e del lusso, ella fu senza dubbio interessata a ottenere benefici materiali per sé e per la sua famiglia, ma non s'immischiò più di tanto nella politica, anzi si potrebbe dire per nulla se la si paragona a colei che le succedette o alla Pompadour.
Al regno della Montespan fece seguito quello dell'astuta e un pò bigotta Maintenon (nobile ma povera e vedova del poeta Scarron) che durò fino alla morte di Luigi XIV. Fu la Montespan a introdurre la vedova Scarron nell'ambiente reale, quando l'assunse come istitutrice dei figli suoi e di Luigi XIV. Il tramonto della Montespan fu dovuto a una serie di fattori, nessuno dei quali determinante di per se stesso. Françoise fu  coinvolta nello scandalo di veleni, stregoneria e messe nere (conosciuto col nome della Voisin, la principale imputata) sul finire degli anni 1670. Fu accusata di essersi servita di filtri d'amore per conservare il favore del re, di aver partecipato a orribili messe nere in cui venivano sacrificati persino dei neonati, ecc. L'affare si concluse con la condanna a morte dei principali imputati, ma senza aver provato nulla nei confronti della favorita reale. Secondo de Decker e in base alle prove della fiducia che il re continuò a mostrare verso la Montespan, questa era innocente. Al massino si sarebbe servita di polveri afrodisiache.
Più determinante a far cessare l'amore del re fu il fatto che la bella favorita, ormai sulla quarantina, mostrava i segni dell'età e delle sue nove gravidanze. Era ingrassata, soffriva spesso di mal di testa e sudori che la mettevano in grande agitazione. Ma forse ancor più determinante fu l'astuzia della Maintenon che, seppur più vecchia della rivale, seppe conquistare Luigi XIV con i suoi spirito, grazia, conversazione e religiosità (a cui  il re che invecchiava era particolarmente sensibile). Ma anche i corpi ebbero la loro parte nella nuova coppia  reale (Luigi XIV, vedovo di Maria Teresa, sposò la Maintenon nel 1684), pare anche in età avanzata.
Del resto la caduta della Montespan non fu rovinosa. Poté conservare per molto tempo alcuni  privilegi, anche per il fatto di essere la madre di alcuni rampolli cari al re, e il suo abbandono di Versailles (anche per l'indifferenza dei figli) non avvenne che nel 1691. Si ritirò allora in un convento parigino, ma - a differenza della La Vallière - il suo fu un ritiro piuttosto mondano. Riceveva molte visite di persone della Corte e usciva quando voleva. Poco a poco fu quasi dimenticata. Dedicò parte del suo tempo e delle sue ricchezze (il re continuò a passarle un decoroso appannaggio) in opere di bene. Finanziò istituti per orfanelle, conventi, ospizi per anziani e ospedali e ne fondo lei stessa. Morì nella primavera del 1707. L'ormai vecchio re, che doveva vivere fino al 1715, accolse con indifferenza la notizia della sua morte. Quasi nessuno dei suoi figli si disturbò per partecipare ai suoi funerali.
Tuttavia, il sangue della bella favorita continuò a fluire e diventare sempre più blu tramite le discendenze dei suoi reali figli legittimati, specialmente di Mademoiselle de Blois, che sposò il futuro reggente Filippo d'Orleans, figlio del fratello Filippo (per il resto omosessuale notorio)  di Luigi XIV e della principessa Palatina. Una certa parentela con la Montespan l'hanno quindi le famiglie reali (o ex-) di Belgio, Bulgaria, Francia, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna. Insomma colei che alcuni hanno definito la "Grande Sultana" fu, in piccolo e in modo molto diluito, anche lei una "nonna d'Europa", come in seguito la regina Vittoria.
Giuseppe Serpagli
LA MARCHESA DI MONTESPAN
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