Milano 1994. Nonostante la legge salica che impediva a una femmina di salire "in proprio" (come, ad esempio, Elisabetta I in Inghilterra) sul trono di Francia, varie donne svolsero un primario ruolo politico nel paese transalpino, come (rimanendo nell'ambito delle dinastie regnanti) reggenti, regine madri o persino favorite reali, quasi mai come mogli di re viventi. Tra le più importanti vi furono due italiane, entrambe appartenenti alla famiglia De Medici: Caterina (1519/1589), di madre francese, e Maria (1573/1642), la cui madre era un'Asburgo d'Austria. Malgrado fossero separate da appena circa due generazioni, erano solo lontane parenti. La prima sposò uno degli ultimi Valois (Enrico II) e la seconda il primo dei Borboni (Enrico IV). La più celebre delle due é forse Caterina (la cui migliore biografia é probabilmente quella scritta da Jean Orieux), ma anche Maria ebbe una vita molto intensa, piena di luci ed ombre e talmente "romanzesca" da rendere una sua biografia un libro di sicuro interesse. Specialmente quando é ben fatto come il "Maria de Medici" scritto dalla storica Maria Luisa Mariotti Masi e pubblicato recentemente. Una biografia che, oltre a raccontare dettagliatamente la vita della seconda De Medici sul trono di Francia, intende fare giustizia dei tanti maltrattamenti a cui, secondo l'autrice, l'hanno sottoposta gli storici francesi. |
Dopo un'infanzia e un'adolescenza normali, offuscate però prima dalla morte della madre e poi da quella improvvisa e misteriosa del padre, il granduca di Toscana Francesco I (che molti attribuiscono al veleno del di lui fratello Ferdinando), nel 1600 Maria divenne sposa del re di Francia Enrico IV, che aveva ottenuto l'annullamento del suo matrimonio con Margherita di Valois (la celebre regina Margot). Malgrado il re fosse un incallito dongiovanni e avesse circa il doppio degli anni di Maria, il loro matrimonio (al solito combinato, anche grazie alla ricchissima dote di Maria) riuscì abbastanza bene e fu allietato dalla nascita di vari figli, tra cui il futuro Luigi XIII e due femmine che poi divennero regine (una d'Inghilterra e una di Spagna) e un'altra che fu poi duchessa di Savoia. Nel 1610, a seguito dell'assassinio di Enrico IV da parte dello squilibrato Ravaillac, Maria assunse la reggenza per conto del figlio ancora bambino e quindi entrò alla grande sulla scena politica. La sua reggenza non fu un compito facile, non essendosi ancora consolidate le operazioni intraprese dal grande Enrico IV in politica interna (come l'Editto di Nantes che sanciva la libertà religiosa, dopo le guerre tra cattolici e ugonotti che avevano travagliato i regni precedenti) ed esterna (come la ripresa del ruolo di grande potenza della Francia in lotta per non restare soffocata dallo strapotere degli Asburgo di Vienna e di Madrid). |
Affascinata dal potere, Maria rimase una figura importante nella storia francese per circa altri tre decenni, quindi ben oltre il periodo della reggenza, ora scontrandosi ora appoggiandosi alle varie fazioni o personalità che ruotavano e intrigavano intorno al re suo figlio. Tanto più che, anche da maggiorenne, Luigi XIII fu un re piuttosto debole e molto influenzabile, anche da parte dei suoi favoriti (come Luynes e Cinq-Mars) che, stando a vari indizi, avrebbero avuto con lui anche rapporti assai intimi. Dopo l'assassinio del suo consigliere Concino Concini, la decapitazione della sua amica d'infanzia Leonora Galigai e il suo esilio a Blois, la caduta in disgrazia di Maria sembrava inarrestabile, ma nel 1622 essa riuscì, anche grazie alla mediazione del cardinale di Richelieu, a riappacificarsi col figlio e a essere riammessa al suo Consiglio. Dopo alcuni anni di relativa serenità, nel 1630 divenne definitiva la rottura tra Maria da una parte e il figlio e l'ormai potentissimo Richelieu (che Maria stessa aveva contribuito a innalzare al potere) dall'altra parte. Riparata all'estero nel 1631, visse l'ultimo decennio (senza mai cessare di lottare contro la "dittatura" di Richelieu) della sua vita tra Bruxelles, Londra e infine Colonia (dove morì in relativa povertà). Giudicata troppo severamente dagli storici francesi (intrigante, arrogante, testarda, vendicativa, ecc. e accusata talvolta persino di aver avuto una qualche parte nell'assassinio di Enrico IV) forse anche per eccesso di nazionalismo, Maria de Medici fu invece, secondo la Mariotti Masi, una figura storica positiva (e come tale la giudicarono molti suoi contemporanei) e, tutto sommato, quando poté esercitare il potere, si distinse per il buon governo e per l'amore che portava al suo paese d'adozione. Al di là del controverso giudizio sul suo operato politico, indubbiamente i francesi non hanno mostrato riconoscenza a Maria nemmeno per il fastoso palazzo che lei fece costruire a Parigi e a cui é stato dato il nome di Lussemburgo invece di uno che a lei facesse qualche riferimento. Giuseppe Serpagli |
MARIA DE MEDICI Regina di Francia |
Il cardinale Richelieu |
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