ENRICO IV
(Re di Francia)
Milano 1987. Con la sua solita lucidità (ma stavolta anche un tantino d'esagerazione), Voltaire disse di lui "Se Enrico non fosse stato il più bravo principe del suo tempo, il più clemente, il più retto, il più onesto, il suo regno sarebbe andato in rovina. Era necessario un principe che sapesse fare la guerra e la pace, che conoscesse tutte le ferite del suo Stato e i loro rimedi; che sapesse badare alle grandi e alle piccole cose, che sapesse riformare tutto e fare tutto...". Certo é che Enrico IV ancor oggi - dopo quattro secoli, parecchie rivoluzioni, due imperi e varie repubbliche - rimane uno dei più popolari governanti francesi. Anche l'appellativo "Vert-Galant", derivatogli dalla sua esuberante "galanteria" (come un tempo si usava definire la lussuria quando ci si riferiva a grandi personaggi...), non ha niente d'offensivo, anzi qualcosa di affettuoso.
Quasi unanimente poi é riconosciuto come uno dei migliori re di Francia, politicamente e umanemente, soprattutto per la sua opera di pacificazione e riunificazione del vasto territorio francese. Prima di lui, solo l'austero Luigi XI aveva fatto tanto per rendere più unitario lo Strato francese, soprattutto con la sua vittoria, aiutato dalla Svizzera, sul potente Carlo il Temerario, duca di Borgogna. Enrico IV é anche uno dei più gettonati personaggi della storia francese, nel senso che escono continuamente nuove biografie a rinverdire il suo mito. L'ultima tradotta in italiano é quella scritta da Janine Garrisson, docente all'unversità di Tolosa ed esperta del XVI secolo. Il suo libro, corposo e avvincente, si distingue per non limitarsi a narrare la solita serie di guerre, intrighi e avventure amorose del primo re Borbone di Francia, ma analizza anche la complessa personalità (e le contraddizioni) dell'uomo e di coloro che gli furono attorno. Inoltre, offre un buon quadro d'insieme dalla Francia di quegli anni.
Enrico nacque nel 1553 da Antonio di Borbone e Giovanna d'Albret. Era quindi erede del piccolo regno di Navarra nonché di altre terre sparse per la Francia. Era imparentato con la famiglia regnante dei Valois soprattutto per via della nonna materna, Margherita d'Angouleme, sorella di Francesco I, il famoso re cavaliere, mecenate ed eterno antagonista dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Il periodo era uno dei più convulsi. Il potere reale non era ancora ben saldo e la religione protestante degli Ugonotti dilagava, specialmente nel Sud e nell'Ovest della Francia. La lunga guerra civile d'allora durò quasi mezzo scolo. Già Caterina de Medici, reggente a pieno titolo alla morte del marito Enrico II e poi di fatto dietro i suoi tre deboli figli che si susseguirono sul trono, aveva cercato in tutti i modi, leciti e illeciti, di arrivare alla pace e di mantenere l'unità del paese, dilaniato tra le grandi famiglie nobili e le fazioni dei cattolici, capeggiati dai Guisa, e degli Ugonottti. Era riuscita a evitare il peggio, ma non a pacificare il paese.
Enrico di Navarra fu allevato dalla madre, rigorissima seguace di Calvino, nella religione protestante, ma lui veramente non fu mai molto religioso. Per motivi politici, fu fatto sposare alla cattolica Margherita (Margot) di Valois, figlia di Caterina de Medici, anche per tentare di riappacificare le opposte fazioni. Subito dopo le nozze dei due malmaritati (nonostante fossero entrambi sessualmente iperattivi, non si piacevano proprio...lei raffinata ed elegante, lui un pò rozzo e poco amante del sapone) si verificò l'eccidio di S. Bartolomeo (24 agosto 1572), in cui furono trucidati migliaia di Ugonotti in tutta la Francia. La guerra civile divampò più che mai, fomentata anche da potenze straniere come Spagna, Austria, Papato, Inghilterra e i futuri Paesi Bassi. La Francia ne risultò quasi devastata, fino a che, morto assassinato Enrico III (l'ultimo dei Valois) nel 1589, il di lui cognato Enrico di Navarra riuscì a conquistare la riottosa Parigi. Dopo aver abiurato il protestantesimo ("Parigi val bene una messa"), Enrico venne ufficialmente incoronato re di Francia del 1594.
Ottenuto l'annullamento del suo matrimonio con la sterile Margherita, Enrico IV sposò la pacifica (almeno fino a che lui visse) e prolifica Maria de Medici, che gli assicurò la continuazione della nuova dinastia con alcuni figli, tra cui il futuro Luigi XIII, il padre del re Sole. Se con Maria, Enrico assolse il suo dovere, il suo piacere lo cercava abbondantemente altrove. Tra le sue favorite, spiccarono Diana di Gramont ("la bella Corisanda"), Gabriella d'Estrées, Enrichetta d'Entragues e Carlotta di Montmorency, quasi tutte avide di benefici per sé e per le loro famiglie.
Sotto il regno di Enrico IV, anche grazie all'abile ministro Sully, la Francia ritrovò sia la pace interna sia un certo benessere. Si riorganizzarono l'agricoltura, il commercio, la finanza e si installò una prima colonia in Canada. Nel 1598, venne promulgato il famoso Editto di Nantes, che pose definitivamente fine alle guerre di religione e fece della Francia il primo grande paese europeo in cui due religioni (la cattolica e la protestante) potevano convivere pacificamente, sebbene con alcune limitazioni per la minoritaria protestante. Il Nord e il Sud del paese, inoltre, si amalgamarono meglio, anche per via di questo sovrano meridionale che elesse Parigi (e i castelli reali nei suoi dintorni) a sua fissa dimora, dopo un lungo periodo in cui la Corte era sempre stata in movimento da una città all'altra, da un castello all'altro, come quelli bellissimi della Loira.
Naturalmente Enrico non aveva la bacchetta magica e ci volle ancora l'opera di Richelieu, Mazzarino e Luigi XIV per completare la creazione della "grandeur" francese. Anche perché il regno di Enrico IV fu relativamente breve. Ma quando, nel 1610, Enrico fu assassinato da François Ravaillac (secondo alcuni si trattava soltanto di un fanatico, secondo altri c'era dietro una congiura, cui avrebbe presto parte anche Maria de Medici), la Francia aveva ritrovato una notevole stabiblità interna e quasi raggiunto le dimensioni territoriali odierne.
Giuseppe Serpagli
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