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carte regionali

Italia

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STILI REGIONALI - I

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pagina 2
stili regionali - II parte
pagina 3
stili regionali - III parte
pagina 4
stili regionali - IV parte
pagina 5
stili di fantasia


L'Italia è uno dei due paesi occidentali dove le carte apparvero per la prima volta, verso la seconda metà del XIV secolo.
Questa tradizione antica forse è la spiegazione della moltitudine di stili regionali oggi ancora in uso dal nord al sud, e dei diversi sistemi di semi, che rispondono ad una distribuzione geografica ben precisa.
La maggior parte degli stili ha semi tradizionali italiani, gli stessi dei tarocchi classici (Denari, Coppe, Spade e Bastoni), ma ne esistono due varietà distinte: quella dell'italia settentrionale, più fedele ai tarocchi, e quella italo-ispanica, proprio delle aree centrali e meridionali.
Qualcuno degli stili usa i semi francesi (Quadri, Cuori, Fiori e Picche), e uno ha persino i semi tedeschi (Cuori, Ghiande, Foglie e Campanelli).
Italia
In tutto, il numero di stili regionali italiani ammonta "ufficialmente" a 16; qualcun'altro si è estinto, o viene prodotto per località al di fuori del paese.
Da un punto di vista storico, queste varietà riflettono le diverse influenze culturali di ciascuna regione nel corso degli ultimi 500-600 anni:

carte Bergamasche (di Dal Negro, Italia):
asso e re di Denari, asso e 7 di Coppe,
cavallo di Coppe, asso e 3 di Spade, 7 di Bastoni
  • i semi italiani settentrionali sono quelli più antichi, essendo derivati direttamente dai tarocchi del XIV-XV secolo, soprattutto nelle regioni del nord-est;

  • i semi dell'Italia centrale e meridionale sono molto simili a quelli usati in Spagna, essendo stati da lì importati nel corso del XVIII e XIX secolo, quando il sud era sotto il dominio spagnolo, e i territori dello Stato Pontificio (centro Italia) avevano stretti rapporti culturali e religiosi col medesimo paese;

  • le regioni del nord-ovest caddero sotto l'influenza francese, avendo con quel paese relazioni commerciali e, per un certo periodo, venendone anche governati;

  • i territori di confine nel nord-est, una volta appartenenti all'Austria, mantennero l'uso del mazzo tradizionale del Tirolo, che infatti ha semi tedeschi.
Ogni gruppo di stili che ricadono nei vari tipi di seme ha le proprie figure:

  • i mazzi a semi italiani (tanto quelli settentrionali che centro-meridionali) hanno un fante, un cavallo o cavaliere e un re;

  • i semi francesi, invece, hanno un fante, una donna o regina e un re, come nei mazzi da Poker;

  • il tipo tedesco ha un fante under, uno ober, e un re (cfr. anche pagina 4 e la galleria tedesca).
Il numero di carte in ogni mazzo è più spesso 40 (ogni seme ha valori dall'1 al 7, e tre figure); questo è uno schema fisso per gli stili centro-meridionali, ma per molti di quelli nord-orientali esistono due versioni: 40 e 52 carte (in quest'ultimo caso ogni seme va dall'1 al 10, più le figure). Alcuni di quelli a semi francesi hanno persino una versione a 36 carte (ogni seme ha l'1, e dal 6 al 10 più tre figure).

carte Trevigiane (di Modiano, Italia);
asso e 3 di denari, asso e re di Coppe,
asso, 6 e fante di Spade, e 10 di Bastoni

L'unico stile a semi tedeschi aveva 36 carte (valori: 2, dal 6 al 10 e tre figure), ma da circa un decennio a questa parte sono stati aggiunti al mazzo anche i 5, per un totale di 40 carte.


le carte Lombarde, stile a semi francesi esistente
solo in versione 40 carte (di Modiano, Italia)
In base alla distribuzione geografica apparentemente complessa dei molti tipi di carte, si può affermare che non esiste alcuno "stile nazionale italiano", come invece si trova in molti altri paesi europei. Nonostante ciò, i due stili forse più comunemente usati in tutta Italia, soprattutto nelle aree che non hanno o non hanno più uno stile specifico, sono le Piacentine (Italia centrale e settentrionale) e le Napoletane (nel meridione).

La tabella che segue mostra tutti gli stili "ufficiali" ancora in uso, raggruppati per tipo di semi e in ordine alfabetico, e riporta anche il numero di carte per ogni mazzo, un riferimento all'area geografica da dove provengono.
Si noti che tutti i nomi fanno riferimento a una regione o a una città.






cliccare sui numeri della mappa
per un esempio di ciascuno stile
~ LISTA DEGLI STILI REGIONALI ITALIANI ~
mappanº di carte
1Bergamasche 40
2Bresciane 52
3Primiera Bolognese 40
4Trentine 40 o 52
5Trevigiane o Veneziane 40 o 52
6Triestine 40
mappanº di carte
1Napoletane 40
2Piacentine 40
3Romagnole 40
4Sarde 40
5Siciliane 40
mappanº di carte
1Genovesi 36 o 40 o 52
2Lombarde o Milanesi 40
3Piemontesi 36 o 40 o 52
4Toscane e Fiorentine 40
mappanº di carte
1Salzburger o Salisburghesi 40
La differenza grafica nello stile fra i due gruppi di semi italiani (settentrionale e centro-meridionale) sono abbastanza evidenti:
  • i Denari settentrionali hanno motivi geometrici blu, rossi, gialli, mentre quelli centro-meridionali sono prevalentemente gialli (cioè oro), talora con teste o altre decorazioni che le fanno sembrare ancora di più monete o medaglie;

  • le Coppe settentrionali sono di forma esagonale, spesso con rifiniture angolari, mentre in quelle centro-meridionali il profilo è rotondo e vi si trovano spesso maniglie;

la Primiera Bolognese (di Modiano, Italia):
lo stesso stile appartiene anche al Tarocco Bolognese;
la prima carta in alto a sinistra è l'asso di Denari


le carte Bresciane, l'unico mazzo a semi italiani
ad avere sempre 52 carte (di Dal Negro, Italia)
  • le Spade settentrionali sono ricurve come sciabole, sebbene la vera origine di questa forma vada forse ricercata nelle scimitarre raffigurate nelle antiche carte arabe, poiché questi stili sono molto probabilmente uno sviluppo dei primi mazzi importati in Italia e Spagna dagli arabi, cfr. anche le note storiche; le Spade centro-meridionali, invece, sono dritte, ad eccezione che negli assi (dove possono avere forme diverse), e sono solitamente azzurre, a doppia lama;

  • i Bastoni settentrionali hanno l'aspetto di mazze da cerimonia: dritte, spesso decorate con nastri colorati o motivi lungo il fusto, e con pomi alle estremità; quelli centro-meridionali sono dei rozzi randelli, spesso con foglie e ramoscelli ancora inseriti.
Il nome italiano di questo seme, Bastoni, si adatta ad entrambi gli stili, ma in effetti altre lingue hanno adottato nomi differenti.


forme dei segni dei semi di alcuni stili italiani:
(a sin.) Trevigiane, Primiera, Bergamasche (settentrionali);
(a destra) Piacentine, Napoletane e Romagnole (meridionali)

Sebbene i confini geografici per ogni gruppo di semi siano facilmente disegnabili, ci sono casi in cui in parte si sovrappongono: a Bologna e dintorni si usa uno stile settentrionale (Primiera Bolognese), mentre in Romagna se ne usa più spesso uno centro-meridionale (Romagnole).
Un altro esempio è la Lombardia, che di base usa un mazzo a semi francesi, ma in due città di questa regione (Bergamo e Brescia) sono più spesso adottati due diversi mazzi a semi italiani di tipo settentrionale.
Nell'ambito di ciascun gruppo di semi, invece, le differenze grafiche sono più leggere, ma comunque sufficienti per distinguere uno stile dall'altro in base alle dimensioni e all'illustrazione di quasi ogni carta del mazzo.

le carte Romagnole: nonostante provenga dalla regione
di Bologna, questo stile ha semi di tipo italo-ispanico,
molto diversi da queli della figura precedente

le carte Genovesi, a semi francesi, possono contenere
36,  52 o 40 carte; gli indici sono assenti, nonostante questo
stile si rapporti a quello franco-belga (di Dal Negro, Italia)

le carte Piemontesi: le loro figure non sono molto
diverse dalle Genovesi, ma gli assi sono contornati
da una ghirlanda decorativa (di Modiano, Italia)


La maggior parte degli stili regionali italiani non ha indici.
Non appaiono mai lettere né sugli assi né sulle figure (con l'unica eccezione delle Lombarde "tipo estero", cfr. pagina 3). Qualcuno degli stili in effetti ha piccoli numeri che indicano il valore; in realtà non hanno la stessa funzione degli indici dei mazzi da Poker o da Bridge, cioè a leggere la carta dagli angoli; servono solo a individuare il valore con un semplice sguardo, dato che la disposizione dei segni è a volte molto complessa; infatti in alcuni stili non tutte le carte hanno questi numeri aggiuntivi.
Solo nelle Sarde, che ricalcano lo stile spagnolo Castigliano, tali numeretti sono veri indici, situati negli angoli di ciascuna carta.

carte Piacentine prendono il nome da Piacenza ma
sono comunemente usate anche in gran parte dell'Italia centrale

Per i giocatori abituati a tali stili, anche i dettagli aggiuntivi delle carte, come gli arabeschi e le piccole illustrazioni che appaiono in molti soggetti a riempimento degli spazi vuoti, possono svolgere la funzione di indicatori visivi.
Per tale motivo tutti i giocatori di carte sono piuttosto affezionati al proprio stile locale, e ciò spiega il notevole numero di mazzi regionali esistenti nelle varie parti del paese. La differenza di dimensioni e di aspetto grafico è così rilevante che per un giocatore potrebbe risultare difficile utilizzare un tipo di mazzo diverso da quello al quale è abituato.
Tuttavia, il tradizionale attaccamento dei giocatori al proprio stile locale non ha impedito che alcune varietà si estinguessero, soprattutto in epoche recenti; tra gli stili non più esistenti si contano le Viterbesi, una via di mezzo tra le Piacentine e le Romagnole, curiosamente diffuse più al sud che nell'Italia centrale (essendo state prodotte fino ai primi del '900 soprattutto da una ditta di Bari, Munari). Ma esistono esempi anche più recenti, come verrà detto nel paragrafo sui cenni storici, nella pagina successiva.


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