L'UOMO CHE NON FU MAI








1943. I Servizi di Sicurezza britannici studiano mille modi per depistare i tedeschi che stanno cercando di sapere dove avverra' l'Operazione Husky (Sbarco in Sicilia).
L'idea geniale viene allo sconosciuto ufficiale Ewen Montagu.
"Perche' - si domanda - non potremmo trovare un cadavere, vestirlo da ufficiale britannico e mettergli addosso dei documenti riservatissimi ed importantissimi da cui risulti che noi stiamo per sbarcare in un altro luogo?". L'idea, dopo molte perplessita', viene accolta dall'Alto Comando e viene trovato un londinese di circa trent'anni, morto di polmonite (attenti perche' faro' una domanda a riguardo in Area Medica) che dovra' risultare il capitano con funzioni di maggiore William Martin, perito in un naufragio presso la costa spagnola (era nota la simpatia degli spagnoli, benche' neutrali, verso i tedeschi). Il nome vero del cadavere restera' per sempre sconosciuto.
Al capt. Martin vengono lasciati nelle tasche un po' di denaro, le lettere della fidanzata Pamela, il conto del gioielliere Philips di Bond Street per un anello (presente) che dimostra che le nozze sono imminenti, sigarette, fiammiferi, biglietti di teatro e documenti personali. In aggiunta, ci sono una lettera del Vicecapo di S. M. inglese sir Archie Wellesley al generale Alexander in cui si insiste sul fatto che lo sbarco in Sicilia altro non debba essere che una diversione e quella di Lord Mountbatten che chiede ad Alexander che gli rimandi indietro Martin a missione compiuta "...magari con qualche sardina!". L'allusione alla Sardegna e' scopertissima, bisognera' vedere se i tedeschi ci cascano.
Il cadavere viene caricato segretamente sul sottomarino Seraph ed abbandonato alla corrente nei pressi di Huelva dove l'Intelligence Service sapeva esservi una spia tedesca attivissima.
Circa 15 giorni dopo, l' Ambasciata Inglese di Madrid viene avvisata della scoperta del corpo da parte delle Autorita' Spagnole che restituiscono Martin. Febbrilmente si fruga il cadavere: c'e' tutto. Al microscopio pero' gli esperti sobbalzano: minuscoli "segni" lasciati qua e la' fanno pensare che le carte siano state minuziosamente vagliate da qualcuno. Con che esito?
Lo si sapra' solo dopo lo sbarco in Sicilia, in cui gli alleati trovarono uno schieramento difensivo inferiore all'attesa per l'invio urgente e tardivo di forze tedesche in Sardegna ma, soprattutto, dopo la guerra, quando gli alleati misero le mani sulle carte dell'Abwher. Si seppe che il capt. Martin aveva innescato un fitto carteggio tra Doenitz ed Hitler ed il dittatore in persona aveva creduto a quelle carte.
Tutti gli anni, da allora, l'Ambasciata Inglese fa deporre una corona di fiori su una tomba del cimitero di Huelva su cui sta scritto: "William Martin. Nato il 25/3/1907, morto il 24/4/1943. Figlio adorato di John Glydwyr Martin e della defunta Antonia Martin, di Cardiff, Galles. Dulce et decorum est pro patria mori. Requiescat in pace."
Negli anni '50 fu girato un dignitoso film sulla vicenda.
La scena finale che vede Ewen Montagu deporre la medaglia che si era guadagnato su quella tomba e' vera.







Torna Homepage di Massimo Galluzzi (Magall)
Torna Storia ed altre Storie