L'AFFAIRE DREYFUS







Alla fine del secolo una donna delle pulizie al soldo dello spionaggio francese fa pervenire il contenuto di un cestino della carta straccia di un ufficio dell'Ambasciata prussiana a Parigi.
E' una prassi abbastanza comune in quel mondo e questa volta il colpo e' grosso: il cestino conteneva appallottolato un piano segreto dell'Esercito Francese in caso di attacco della Germania!
Quindi nello Stato Maggiore transalpino c'era una spia ad altissimo livello.
Dalla grafia si risali' al capitano di Stato Maggiore Alfred Dreyfuss e malgrado la labilita' di questa ed altre prove e le proteste di innocenza dell'ufficiale, dopo un processo a porte chiuse, egli venne degradato e condannato al carcere a vita all'Isola del Diavolo, un posto in mezzo all'Oceano dalle parti della Caienna con i secondini che avevano l'ordine di non rivolgergli la parola.
Alla sua condanna certo contribui' un diffuso senso antisemita ed il fatto che fosse alsaziano con parenti tedeschi, cose che facevano di lui un colpevole per cosi' dire "comodo".
Ma qualcuno non era convinto della cosa: era il romanziere Emile Zola e il suo circolo socialista.
Dopo indagini "in proprio" Zola lancio', a qualche anno dal processo, un clamoroso "J'accuse" dalla prima pagina del quotidiano "L'Aurore", mettendo pesantemente in stato d'accusa Esercito, Magistratura e Stato Francese e sostenendo la piena innocenza di Dreyfus e la colpevolezza invece del capitano Esterhazy, donnaiolo e giocatore.
Lo scandalo fu enorme e fu giocoforza processare Zola per diffamazione in un processo necessariamente a porte aperte: esattamente quello che lui voleva.
La Francia si divise in maniera appassionata e, nonostante la palese inconsistenza delle accuse, Zola venne condannato ad un anno di prigione per diffamazione e dovette riparare in Inghilterra. Lo scandalo, non solo in Francia ma anche in Europa fu enorme. Questa volta la grande stampa prende le difese di Zola e di Dreyfus, Esterhazy fugge a Londra ed il vicecapo del Controspionaggio francese Henry (che aveva montato le accuse ad arte) si suicida tagliandosi la gola con un rasoio.
Viene fatto un nuovo processo a distanza di sei mesi ed ancora una volta Dreyfus viene riconosciuto colpevole: indignazione alle stelle e rischio di guerra civile. Alla luce della rabbia generale il governo francese concede precipitosamente la grazia a Dreyfus che verra' pienamente riabilitato anni dopo e promosso maggiore (curioso: Zola lo aveva sempre trovato alquanto antipatico).
Si distinguera' durante la battaglia della Marna nella Prima Guerra Mondiale.
Esterhazy si defilo' alla chetichella: riapparve molti anni dopo e visse con una sovvenzione che gli arrivava puntuale ogni mese da sconosciuti (o forse.. "sconosciuten":-)
Emile Zola non visse abbastanza a lungo per vedere tutto questo. Fu ritrovato cadavere nella sua stanza per le esalazioni di una stufa a gas. C'e' stato anche chi vi ha visto un omicidio ma qui si entra nella fantastoria.








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