UNA COMPRESSA DI ASPIRINA







Annualmente si vendono circa 100 miliardi di compresse di Aspirina e si calcola che vengano consumate 16 cps al minuto. Non male per la Bayer che detiene ancora il brevetto in circa 70 paesi!
La prima citazione risale al 1763. Un inglese, il reverendo Edward Stone aveva casualmente assaggiato della corteccia di un tipo di salice (Salix alba vulgaris) e l'aveva trovata singolarmente amara, proprio come la Cinchona, da cui si estraeva il gia' conosciuto chinino, efficace contro le febbri malariche. Stone, con un... travolgente (ma efficace) volo di fantasia suppose che corteccia di salice = amaro come il chinino = efficace contro la febbre!
Metodologia scientifica da brividi, pero' il decotto di salice funzionava davvero contro la febbre!! (Anche se il reverendo non poteva sapere che il meccanismo d'azione dei due farmaci era completamente diverso).
Insomma, Stone ebbe un discreto colpo di fortuna e passo' alla storia, anche se ignorava che in precedenza il greco Dioscoride ed alcuni papiri egizi (circa I secolo d.C.) avevano gia' segnalato le virtu' antifebbrili della corteccia di salice.
Cominciarono allora i tentativi per isolare la sostanza attiva antifebbrile.
Ci riusci' nel 1829 il chimico francese Leroux che isolo' una sostanza formata da glucosio ed ac. salicilico: la salicina.
Tale salicina fu trovata in diverse piante, tra cui appunto l'ulnaria, ma sempre in quantita' scarse.
Si diffuse anche la notizia che si trovasse negli animali, in particolare nel prepuzio del castoro.
La notizia si rivelo' falsa non prima che a molti castori fossero riservati sgradevoli trattamenti.
Insomma bisognava arrivare alla sintesi chimica dell'ac. salicilico ed a questo penso' Gerland nel 1852 a partire dal fenolo. Risultato: un composto terribilmente maleodorante e prodotto in quantita' sempre minime per un impiego su larga scala mentre cominciavano a pervenire le prime entusiastiche segnalazioni dei notevolissimi successi nel reumatismo articolare acuto, nella gotta, nei dolori e nel trattamento delle febbri in generale (Mc Laglan, Lancet del 4/3/1876. Riess, Stricker, Rivista di Medicina Tedesca, 1877).
A fianco di questi grossi successi terapeutici cominciava a sorgere il dubbio che il prodotto fosse decisamente lesivo per la mucosa gastrica visti i frequenti effetti collaterali che a questo livello insorgevano: a questo si pose rimedio con la "riscoperta" dell' acido acetilsalicilico (ASA) che presentava un gruppo acetilico nella molecola dell'acido salicilico (AS).
Infatti l'ASA era gia' stato scoperto nel 1853 dal tedesco Gerhardt, solo che il procedimento di produzione era macchinosissimo e decisamente scoraggiante. A questo punto arrivo' nel 1897 la Bayer nella persona del chimico Felix Hoffmann.
Narra la leggenda che Hoffmann si interesso' all'ASA perche' aveva il padre sofferente di dolori reumatici. Vero o non vero il baldo chimico ottenne l'acetilazione della molecola per via industriale con un procedimento molto piu' semplice di quello di Gerhardt.
Era fatta, cominciava l'Era Aspirinica!
Da allora e' stata tutta una galoppata piu' o meno trionfale. Per effetto dell'enorme quantita' di ASA ingerita nel mondo, essa e' stata soggetta ad una delle piu' imponenti sperimentazioni farmacologiche della storia.
Sono stati infatti segnalati almeno 40 effetti collaterali diversi e solo negli USA si hanno piu' di 10.000 casi annui di intossicazione da salicilati in persone che senza ASA proprio non possono vivere. Cio' nonostante l'ASA non ha mai conosciuto momenti di defaillance, anzi, le indicazioni al suo uso sono in aumento tanto da far pronunciare al farmacologo inglese Collier la frase: "Il futuro dell'Aspirina s'annuncia ancora piu' promettente del suo passato".







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