ANGELO BARILE

(1888-1967)


NEVE

Da noi la neve è festa
rara.Quando sorprende
il paese che dorme
ci si risveglia attoniti, in un chiaro
ch’è d’altro cielo: una calma vacanza.
Tra barche che fan siepe
lungo la strada
orme vanno alla spiaggia, il mare fuma
lontano - a tratti dagli orti uno sparo.

 Esco un mattino in quel candore e vedo
- a un passo ma su un’isola di luce -
una fanciulla, fiore
della contrada,
che legge, ferma, una lettera (giunta
da che paese colorato?).
Ignara
della gente per la via,
e di me che la guardo, e della neve
che la incornicia,
legge e gli occhi le ridono. Li leva
a un punto, muove
verso quel punto le labbra, ecco parla,
con uno parla che lei sola vede
ode lei sola come nei miracoli.

 Tanta neve è caduta
da allora!tanta neve
fradicia e pesta ho sul cuore. Non so,
veramente non so
da che angolo incolume mi ride
quella bambina.

 


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